Patrick Zaki, nuovo rinvio del processo: prossima udienza il 7 dicembre
Ancora un rinvio, l’ennesimo. Continua l’odissea di Patrick Zaky, lo studente egiziano dell’Università di Bologna in carcere in Egitto dal febbraio 2019 con l’accusa di diffusione di informazioni dannose contro il Cairo. La sua detenzione è stata prolungata fino al 7 dicembre. Un rinvio “abnormemente lungo che sa di punizione”, secondo il portavoce di Amnesty International, Riccardo Noury, perché il giudice avrebbe potuto accettare il rinvio fissando l’udienza fra uno o due settimane.
La decisione arrivata al termine della seconda udienza svoltasi a Mansoura, durata appena due minuti, giusto il tempo per la legale di Patrick, Hoda Nasrallah, di chiedere il rinvio del processo e poter studiare meglio gli atti. A spiegarlo è stata la stessa avvocata che all’Ansa ha detto: “Il rinvio del processo è stato deciso affinché la difesa possa ottenere copia ufficiale degli atti, fare le proprie memorie e rappresentare Patrick nel migliore dei modi con una forte memoria” . Finora “ci hanno presentato gli atti senza fornircene una copia o fotocopia ufficiale”.
A chiedere di rinviare l’udienza sarebbe stato lo stesso Zaki, come riferito da Nasrallah al giudice, perché “non soddisfatto” della difesa che avrebbe potuto mettere in campo la legale, considerando la “fretta” con cui aveva letto gli atti. La data del 7 dicembre, tra l’altro, è “amaramente simbolica” ricorda ancora Noury. Perché “segnerà il ventiduesimo mese di detenzione arbitraria e illegale di Patrick e quindi una sofferenza continua”.