Muore un mese dopo lo schianto in moto. Vittima un 44enne, ingegnere e imprenditore
Un mese fa, insieme alla sua moto, era rimasto inerte steso sull’asfalto all’imbocco del sottopassaggio ferroviario ai Cappuccini di Thiene, dopo uno schianto improvviso in cui non erano stati coinvolti direttamente altri veicoli. Soccorso in codice rosso nel venerdì sera del 24 settembre (intorno alle 21), da quel giorno Alessandro Carollo, 44enne di Zugliano, era stato trasportato e assistito nel reparto di rianimazione dell’ospedale San Bortolo.
Nel frattempo sono trascorse quasi quattro settimane di agonia che, purtroppo, si sono concluse a distanza di un mese dall’incidente con il più tragico epilogo e l’imminente cerimonia di addio, confermati dall’annuncio di necrologio presente negli spazi pubblici cittadini dal fine settimana. La notizia della morte di Alessandro, ingegnere per corso di studi ma imprenditore nel campo dell’apicoltura di professione, ha sconvolto le comunità di Zugliano e Lugo dove, per quanto fossero note le condizioni critiche di salute del 44enne, tutti si auguravano una sua ripresa con il trascorrere dei giorni.
Così non è stato, le lesioni riportate nel doppio urto sul muretto e sul pavimento stradale erano profonde e con danni rivelatisi irreparabili nonostante un lumicino di speranza si fosse riacceso dopo il trasferimento all’ospedale Alto Vicentino. Fatale nella dinamica dell’incidente, ricostruita dalla polizia locale, è stata la perdita di controllo improvvisa della sua motocicletta Ducati. Era stato tentato tutto il possibile per salvarlo in un quadro clinico purtroppo già segnato dal destino, fino a quando venerdì l’anima di “Ale” è volata in cielo da Santorso, dove era stato trasferito dopo un primo intervento salvavita portato a termine nel polo ospedaliero di Vicenza.
Il rito solenne di commiato si svolgerà mercoledì alle 10 nella chiesa parrocchiale di Zugliano. Domani sera nello stesso luogo la veglia di preghiera, alle 18.30. Alessandro, che non era sposato, lascia nel dolore i genitori Santina e Massimo e il fratello Damiano con la famiglia di quest’ultimo: un saluto su un maxischermo con un’immagine sorridente del compianto familiare compare all’esterno dell’Apicoltura Valdastico in Vivaro a Zugliano in questi giorni, in attesa dell’addio.
Proprio con lui aveva intrapreso l’attività imprenditoriale che gli stava dando soddisfazioni e lo impegnava a capofitto nei giorni lavorativi, dopo i primi anni di lavoro come ingegnere in aziende della zona. Una mente brillante, che aveva con coraggio scelto e intrapreso una nuova strada. Nel tempo libero, da fedele cristiano praticante, si dedicava al prossimo e si era impegnato attivamente nelle attività della parrocchia del suo paese. Inoltre continuava a studiare, tanto da essersi iscritto alla facoltà universitaria di Teologia.
“Esprimo la vicinanza mia personale e di tutta la comunità alla famiglia Carollo, toccata e provata da un’esperienza così tragica – dice il sindaco di Zugliano Sandro Maculan -, avevo sentito la madre una decina di giorni fa ed ero al corrente della situazione difficile, con la vita di Alessandro appesa a un filo”.