Eitan Biran deve tornare in Italia: lo ha deciso il tribunale della Famiglia di Tel Aviv
Eitan Biran deve tornare in Italia. E’ arrivata la decisione del tribunale della Famiglia di Tel Aviv. Il bimbo, unico sopravvissuto alla tragedia della funivia Stresa- Mottarone, tornerà dunque dalla zia Aya a cui era stato affidato dopo la morte dei genitori. L’11 settembre dopo aver concordato una visita ad Eitan in Italia, il nonno materno Shmuel Peleg, lo aveva rapito e portato di nascosto in Israele. Per questo l’uomo è indagato in Italia per sequestro di persona. Al momento Peleg, dovrà pagare 70mila Shekel (circa 18mila euro) di spese processuali, come ha stabilito il tribunale nell’ambito della sentenza.
Le motivazioni della sentenza. Come riporta il sito del Jerusalem Post, secondo il tribunale di Tel Aviv, Eitan, ha “legami più forti e si sente più a suo agio con la sua famiglia italiana e l’ambiente circostante di quanto non ne abbia con la sua famiglia israeliana “. Secondo il giudice, “il nonno del bambino ha violato la Convenzione dell’Aja portando in Israele il bambino senza copertura giuridica. Il tribunale ha anche sottolineato come l’Italia sia per Eitan “il suo ambiente di vita abituale”.
Quindi l’appello del giudice a sanare la frattura familiare per il bene di Eitan. Il giudice ha evidenziato come il “benessere” di Eitan richieda una collaborazione tra le famiglie coinvolte. “Nella fase in cui siamo – ha dichiarato nella sentenza – è di fondamentale importanza concentrarsi sulle condizioni di salute ed emotive del minore e dargli il sostegno, le cure e l’affetto di cui ha bisogno a causa della tragedia che ha colpito lui e la sua famiglia”.
Grande gioia per la zia. I legali della donna Cristina Pagni e Grazia Cesaro hanno dichiarato che la zia Aya Biran, ha parlato di un ”momento di gioia” per la decisione del tribunale che “permetterà al nipote di rientrare in provincia di Pavia e contentezza per l’esito favorevole in Israele che conferma che la Convenzione dell’Aja è stata applicata in maniera corretta e secondo le sue finalità”.
Ora i legali aspettano di capire quando sarà possibile il rientro del bimbo in Italia. “Lo sapremo forse in serata”, hanno chiarito gli avvocati, anche in relazione al fatto che i nonni materni avranno la possibilità di impugnare la sentenza del giudice israeliano.
La famiglia materna ha già confermato il ricorso. “Siamo determinati a continuare la battaglia in ogni modo possibile nell’interesse di Eitan, il suo benessere e il diritto a crescere in Israele come i suoi genitori si auguravano”, hanno spiegato tramite i legali.