Vessano e sequestrano un broker per far rientrare dall’estero 500 mila euro: arrestati in 4
Hanno vessato un promotore finanziario, arrivando a rapirlo pur di rientrare in possesso del contante che avevano versato illegalmente all’estero: ben 500 mila euro. Con l’accusa di concorso in tentata estorsione continuata, sequestro di persona e atti persecutori la Squadra Mobile di Vicenza ha dato esecuzione a quattro misure cautelari nei confronti di un padre e i suoi due figli, impiegati nel settore della concia a Lonigo, e di una quarta persona.
Per il padre, Paolo Biondi, il Gip ha disposto gli arresti domiciliari, per i due figli Yuri e Ivan Biondi c’è l’obbligo di presentazione quotidiano alla polizia giudiziaria e di dimora nel comune di Lonigo), mentre per Antonio Spagnolo ha disposto l’obbligo di presentazione quotidiano alla polizia giudiziaria e di dimora nel comune di Schio).
Si tratta dell’operazione “Denaro Contante” e per i tre della famiglia Biondi è scattata anche l’accusa di sequestro di persona e atti persecutori nei confronti del promotore finanziario, attivo nel Vicentino e nelle provincie limitrofe. Avviate dalla Procura di Vicenza lo scorso marzo a seguito di una segnalazione della squadra mobile, le indagini hanno consentito di appurare come padre e due figli, titolari di un’azienda del settore conciario, si erano adoperati per far rientrare in Italia circa 500mila euro depositati all’estero, in Svizzera e Portorico, attraverso attività di investimento in fondi esteri (operazione che è ora al centro di ulteriori indagini). Una volta giunta nel nostro Paese, la cospicua somma di denaro è stata depositata all’interno di una cassetta di sicurezza di una società che ha sede fuori provincia e che è risultata essere estranea ai fatti. Paolo, Ivan e Yuri Biondi, secondo quanto accertato dalle investigazioni, hanno incaricato il promotore finanziario di adoperarsi per ottenere il rientro del denaro contante, la cui materiale consegna sarebbe avvenuta tra la fine del mese di marzo e l’inizio di aprile.
Gli accertamenti, portati avanti anche attraverso intercettazioni e pedinamenti, hanno permesso di acquisire indiziari importanti nei confronti di tutti gli indagati e di recuperare e di mettere sotto sequestro circa cinquecentomila euro in contanti e alcuni orologi di valore. I tre Biondi, con l’aiuto di Spagnolo, secondo quanto appurato dalle indagini, hanno preteso l’intervento del professionista per recuperare il denaro. Il broker era stato più volte minacciato, infatti, e in alcune circostante anche trattenuto contro la sua volontà all’interno di un’abitazione. Ma non è tutto: per mesi, alcuni degli indagati lo hanno tempestato di chiamate telefoniche, presentandosi in alcuni occasioni anche a casa sua. Per questo motivo, l’uomo non solo ha dovuto modificare le proprie abitudini di vita – a causa dello stato di turbamento e di ansia indotto dal terzetto – ma ha anche temporaneamente cambiato il proprio domicilio.
E’ stato il broker stesso a rivolgersi alla polizia di Stato. Oggi, oltre all’esecuzione delle misure cautelari, sono state eseguite dal personale della squadra mobile operazioni di perquisizione delle abitazioni degli indagati e della sede aziendale, con conseguente sequestro della complessiva somma di circa 25mila euro in contanti.