Vasi e fiori spariscono dalle tombe dei defunti. Intensificata la sorveglianza in cimitero
A denunciarlo alle autorità locali è stato più di un cittadino di Marostica, parente del “caro estinto” sepolto nel cimitero comunale della città degli scacchi e in casi sporadici anche nei camposanti delle frazioni, che dovrebbe per definizione “riposare in pace”. Invece no, perché dalle tombe incustodite nei giorni scorsi si sarebbero registrati molteplici quanti odiosi episodi di furto da parte di ignoti.
Vasi floreali, piantine e ghirlande. Nulla di gran valore economico a guardar bene ma che comprensibilmente da chi si prende cura dei loculi di un familiare vengono percepiti alla stregua di una profanazione.
E comunque si tratta di un reato da codice penale, a cui aggiungere lo sdegno diffuso sul piano non di giustizia in prossimità della festività di Ognissanti che ricorda e onora i compianti trapassati. “E’ una cosa inaccettabile dal punto di vista morale che succedano questi atti in luoghi deputati al ricordo, al dolore e alla preghiera – questo è il commento del primo cittadino dopo l’ennesima sparizione di fiori – ma voglio ricordare che prima di tutto è un reato perseguibile penalmente. Faremo tutto il possibile per individuare al più presto i colpevoli“.
In realtà, la pessima condotta non è nuova praticamente per dodici mesi all’anno, come conferma il sindaco marosticense tornato sul tema. Il sospetto diffuso, in questi casi, è che qualcuno compia dei raid nei cimiteri per poi ricomporre fuori e rivenderli in nero. Pochi euro racimolati qua e là in danno a chi li ha acquistati e anche ai rivenditori onesti, oltre che un oltraggio ai defunti.
“Purtroppo è una pratica che si registra tutto l’anno e non solo con l’approssimarsi della festività dei Santi – dichiara il sindaco di Marostica Matteo Mozzo –. Siamo in contatto con le forze dell’ordine per intensificare la sorveglianza, soprattutto in questi giorni in cui le tombe sono più ricche di piante e fiori freschi”.