G20, Draghi accoglie i leader mondiali. Al varo la minimum tax. Roma blindata
Si è ufficialmente aperto il G20 organizzato a Roma. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha accolto i leader che stanno arrivando al complesso “La Nuvola” dell’Eur, che per due giorni sarà teatro delle riunioni.
Roma è stata blindata per l’occasione: migliaia tra militari e agenti di polizia schierati. E’ stata stabilita un’area di massima sicurezza di 10 chilometri quadrati proprio nel quartiere Eur, dove si trova La Nuvola ma anche in altre parti della capitale ci sono interruzioni, deviazioni e limitazioni per i bus di linea e sono inoltre state chiuse 14 stazioni della metropolitana.
Il presidente americano Biden è arrivato intorno alle 11 alla Nuvola ed è stato accolto dal presidente del Consiglio Mario Draghi con una calorosa stretta di mano. Il primo ministro britannico, Boris Johnson, nel corso del bilaterale che ha preceduto l’inizio del summit ha espresso le sue congratulazioni al premier Mario Draghi: “Lo hai gestito brillantemente, hai fatto un gran lavoro” ha detto Johnoson. E’ arrivato anche il presidente turco Erdogan ed è stato accolto anche lui dal premier. Si è trattato della prima stretta di mano tra i due leader dopo le tensioni seguite alle dichiarazioni di Draghi, che nello scorso aprile definì il presidente turco “un dittatore”. Tra i due c’era stato un colloquio telefonico.
I leader del G20 approveranno per la prima volta l’accordo sulla minimum tax e si impegneranno ad attuarla entro la data del 2023 fissata nel quadro Ocse. Secondo uno studio la tassa genererà almeno 60 miliardi di dollari di introiti l’anno solo per quanto riguarda gli Stati Uniti. Joe Biden intende intanto sottolineare lo squilibrio a breve termine della fornitura e della domanda nel mercato globale dell’energia. Per il presidente americano è importante trovare maggiore equilibrio e stabilità’, sia nel mercato del petrolio sia in quello del gas.
L’accordo sul clima, grande tema del vertice, appare invece in bilico per l’irremovibilità della Cina sui tempi per portare a zero le emissioni. Il 2050 è l’ultima data per Europa e Stati Uniti, dieci anni più tardi per Pechino, Russia, India e Arabia Saudita. Ieri intanto la Corte suprema degli Stati Uniti ha deciso di esaminare gli appelli di vari Stati a guida repubblicana e di industrie del carbone che chiedono di limitare i poteri dell’Agenzia per la protezione ambientale (Epa) per regolare le emissioni di anidride carbonica in base al Clean Air Act. Una decisione che potrebbe frustrare gli sforzi dell’amministrazione Biden contro i cambiamenti climatici e che è giunta proprio alla vigilia del G20.
Le forze dell’ordine hanno intanto sgomberato i manifestanti del “Climate Camp” che erano seduti sulla corsia centrale di via Cristoforo Colombo a Roma, bloccando il traffico in direzione centro. Gli attivisti si sono lasciati sollevare di peso facendo resistenza passiva. La corsia centrale è stata liberata, mentre i manifestanti continuano a occupare la corsia laterale seduti o sdraiati sull’asfalto. “Se non cambierà bloccheremo la città”, urlano gli attivisti che, dopo il blocco, si sono spostati per recarsi nella pizza del ministero dell’Ambiente scortati dalla polizia.