G20 di Roma: i dieci punti dell’accordo. Sul clima scompare la deadline del 2050
Il G20 di Roma si è chiuso in un clima di generale soddisfazione, espressa anche nelle parole conclusive del premier Mario Draghi: “Questo è solo l’inizio. Qualcosa è cambiato. Il G20 sembra aver ritrovato la capacità di affrontare sfide epocali come il Covid 19, il clima, la salute, le disuguaglianze di genere e di ricchezza”
Poi sul fronte clima ha aggiunto: “Per la prima volta i Paesi del G20 si sono impegnati a mantenere a portata di mano l’obiettivo di contenere il riscaldamento entro 1,5 gradi con una serie di azioni immediate e a medio termine”. “E’ un summit di successo” come ha detto il presidente Usa Joe Biden “nel senso che siamo riusciti a mantenere vivi i nostri sogni, impegnarci per ulteriori provvedimenti e stanziamenti giganteschi” ha concluso Draghi, ricordando che negli accordi di Parigi non c’era alcun tipo di scadenza, “né vaga né precisa”.
Più freddo il commento del segretario dellle Nazioni Unite, Guterres. “Mentre accolgo con favore l’impegno del G20 verso soluzioni globali, lascio Roma con le mie speranze insoddisfatte, ma almeno non sepolte per sempre”.
I dieci punti dell’accordo:
1) Emissioni zero entro metà secolo. Scompare dunque la data del 2050 come data ultima per raggiungere il traguardo, anche se il premier Draghi nel corso della conferenza stampa finale, ha precisato che l’impegno è “un pochino più verso il 2050”.
2) Mantenere il riscaldamento al di sotto dei 2°. Previste inoltre azioni concrete per abbassare ulteriormente la temperatura, mantenendola attorno a 1,5 gradi.
3) Stop al finanziamento delle centrali a carbone. I Paesi membri si sono impegnati sostenere (con finanziamenti pubblici e privati) lo sviluppo di un’energia verde, inclusiva e sostenibile e a chiudere i rubinetti dei finanziamenti per la produzione di energia dal carbone entro la fine del 2021.
4) Mille miliardi di alberi entro il 2030. L’obiettivo è quello di piantarli tenendo conto soprattutto degli ecosistemi più degradati del pianeta”.
5) Cento miliardi di dollari per i Paesi poveri. Lo stanziamento annuo dovrebbe durare fino al 2025 per andare incontro alle esigenze dei Paesi in via di sviluppo che sperimentano particolarmente gli impatti del cambiamento climatico. Il premier Mario Draghi, ha annunciato che l’Italia triplicherà il proprio impegno con 1,4 miliardi di dollari ogni anno per cinque anni.
6) Obiettivo vaccini. Su questo fronte l’impegno è di raggiungere il 70% di persone immunizzate a livello mondiale nel 2022. Per il 2021 l’obiettivo resta invece del 40%.
7) Task force Finanza-Salute. Questa ‘squadra’ lavorerà su prevenzione, preparazione e risposta alle pandemie. La stessa task force, farà il punto entro l’inizio del 2022, suggerendo anche le modalità per istituire “uno strumento finanziario”, con il ruolo di coordinamento centrale dell’Oms e guidato dal G20.
8) Inflazione. Dinanzi alle continue accelerazioni dell’inflazione, i leader del G20 si sono trovati d’accordo sul fatto che le banche centrali potranno agire “se necessario, per attuare i loro mandati, inclusi quelli sulla stabilità dei prezzi”. “Ma – precisano – guardando oltre le pressioni dei prezzi, se sono transitorie”. I leader del G20 aggiungono che le banche centrali restano “impegnate a una chiara comunicazione” delle rispettive linee di politica monetaria.
9) Parità di genere. Al G20 è stato sottolineato il ruolo fondamentale dell’emancipazione e della leadership di donne e ragazze a tutti i livelli, per uno sviluppo inclusivo e sostenibile. I leader hanno quindi proposto la convocazione di una conferenza del G20 sull’emancipazione delle donne durante le prossime presidenze.
10) Migranti. L’impegno emerso al summit è quello di “prevenire i flussi migratori irregolari e il traffico di migranti, come parte di un approccio globale per una migrazione sicura, ordinata e regolare, rispondendo al contempo ai bisogni umanitari e alle cause profonde dello sfollamento”.