Usa-Cina, dalla Cop26 il patto per il clima.15 novembre summit Biden-Xi Jinping
Prove di disgelo tra Stati Uniti e Cina. Ieri l’annuncio inatteso di una collaborazione tra i due Paesi per combattere la crisi climatica. Poi la notizia del summit virtuale tra i due leader di Stato Joe Biden e Xi Jinping per il 15 novembre.
Quella arrivata dalla Cop26 di Glasgow, dove i potenti del mondo sono riuniti da giorni in quella che appare come l’ultima chiamata per la salvezza del pianeta, è una svolta storica. Ad annunciare l’accordo tra i due giganti, primi emettitori di gas serra al mondo, prima il rappresentante cinese, Xie Zhenhua, poi quello americano, l’ex segretario di Stato John Kerry.
L’intesa prevede regole “concrete e pragmatiche” in materia di decarbonizzazione, riduzione delle emissioni di metano e lotta alla deforestazione. Come spiegato in conferenza stampa da Xie Zhenhua, nel testo siglato ci si impegna a “potenziare l’azione sul clima negli anni 2020″. Il delegato cinese ha specificato come le due parti riconoscano “il divario che esiste tra gli sforzi attuali e gli obiettivi fissati dall’accordo di Parigi“. L’iniziativa, nelle sue parole, dovrebbe consentire di adottare “misure concrete” per raggiungere l’obiettivo (minimo) fissato dal patto del 2015 di mantenere l’innalzamento della temperatura sotto i due gradi in più e “fare sforzi” per limitarlo ulteriormente a 1,5 gradi sino alla fine del secolo. La Cina, in particolare, dice sì a un mercato globale delle emissioni di carbonio, uno degli obiettivi del vertice di Glasgow. “Entrambi vediamo che la sfida del cambiamento climatico è’ esistenziale e grave – ha chiosato Xie Zhenhua – Ci prenderemo le nostre dovute responsabilità e lavoreremo insieme”.
Usa e Cina hanno “differenze” su molte questioni – ha sottolineato invece John Kerry – ma sulla lotta al cambiamento climatico “non hanno scelta” se non collaborare perché è l’unico modo per avere “il lavoro fatto” e perché “la scienza lo impone”.