Riapre un’area per pazienti Covid-19 all’ospedale di comunità. Pronti da sabato 10 letti
L’ospedale di Comunità di Marostica torna ad allestire un’area riservata per i malati Covid. Una decisione presa dai vertici dell’Ulss 7 Pedemontana nei giorni scorsi, annunciata nel primo pomeriggio di oggi e che prevede l’operatività a partire già da sabato 13 novembre.
Saranno 10 i posti letto riattivati nelle corsie che già nel corso della prima e della seconda ondata hanno accolto pazienti colpiti dall’infezione, destinati a chi ancora risulta positivo al virus ma in via di guarigione, o comunque pazienti in condizioni stabili che non richiedono il ricovero in una struttura per acuti necessitando comunque di assistenza.
I nuovi posti letto saranno ricavati riducendo temporaneamente la dotazione di accoglienze dell’Ospedale di Comunità di Marostica (da 20 a 14) e dell’Unità riabilitativa presso la stessa struttura, da 10 a 6. Eventuali pazienti in eccesso per i quali si renderà necessario il ricovero in questi servizi saranno comunque accolti presso l’Ospedale di Comunità e l’URT di presso l’area del “Muzan” di Malo. “Naturalmente si tratta di una misura temporanea – spiega il Direttore Generale di Ulss 7 Carlo Bramezza -, dovuta alla necessità di far fronte ad un possibile ulteriore incremento dei ricoveri dei pazienti Covid. In questo modo salvaguarderemo le attività ordinarie degli ospedali di Bassano e Santorso, sgravandoli da un certo numero di pazienti Covid. Allo stesso tempo, possiamo contare su una rete di strutture intermedie ormai ben sviluppata, tale da consentirci di compensare con altre sedi la riapertura di un’area Covid a Marostica, garantendo l’assistenza anche ai pazienti che necessitano di un’assistenza intermedia”.
Una misura volta a minimizzare i disagi per le altre categorie di pazienti, dunque, ma il Direttore Generale rinnova l’appello ai cittadini: “Per ora si tratta di un provvedimento organizzativo con un impatto limitato, con alcuni pazienti del distretto bassanese che semplicemente saranno ricoverati un po’ più lontano da casa, a Malo piuttosto che a Marostica, ma ancora una volta dobbiamo ricordare che la battaglia contro il virus è tutt’altro che finita“.
Il massimo dirigente dell’azienda sanitaria locale torna a toccare il tema della campagna di vaccinazione. “Senza il vaccino – continua infatti Carlo Bramezza – oggi i nostri ospedali sarebbero di nuovo pieni e probabilmente avremmo già dovuto sospendere nuovamente le attività non urgenti: il virus però continua a circolare e soprattutto gli anziani e le altre categorie a rischio, che per prime sono state immunizzate, iniziano ad avere un livello di protezione più basso. Facciamo dunque un appello a prenotare la terza dose per chi ne ha già diritto, e in generale ad adottare adeguate misure di prevenzione del contagio. Mi auguro inoltre che di fronte a questo ennesimo incremento dei casi chi ancora non si è vaccinato cambi idea: sarebbe davvero triste avere un vaccino, ma trovarsi o stesso ad affrontare una nuova ondata per chi nega l’evidenza. Anche perché questi comportamenti inevitabilmente si ripercuotono sulla libertà di tutti e mettono a rischio la nostra capacità di assistere tutti i pazienti, anche per le altre patologie”.