Milano, 19enne arrestata per terrorismo. Nel telefono video di esecuzioni e del massacro a Charlie Hebdo
Una ragazza italiana di origine kosovara è stata arrestata questa mattina a Milano a seguito di un blitz della polizia. L’accusa è di associazione con finalità di terrorismo. Radicalizzata dall’età di 16 anni, si era recentemente trasferita dal Kosovo nel capoluogo lombardo a casa del fratello, rimanendo però in costante contatto con il marito e con la diaspora kosovara di matrice jihadista. Per gli inquirenti la giovane è una fervente sostenitrice dell’Isis.
Si chiama Bleona Tafallari, partecipava all’organizzazione chiamata ‘Leoni dei Balcani’, la più grande associazione terroristica dello Stato Islamico. Aveva il compito di fare proselitismo alla causa dell’Islam radicale nei confronti di ragazze kosovare anche minorenni. Lo scorso 24 febbraio, in una chat Telegram, prometteva a una interlocutrice 16enne con cui reciprocamente si appellava come ‘Leonessa’ che le avrebbe trovato come sposo un ‘Leone'”, un militante dei Leoni dei Balcani, con il quale morire da martire dopo un matrimonio bagnato dal sangue dei miscredenti.
L’indagine è partita dopo una segnalazione dei servizi segreti relativa al marito della ragazza, un 21enne kosovaro sposato a gennaio scorso, imparentato con l’attentatore di Vienna, Kujtim Fejzulai. Quest’ultimo il 4 novembre del 2020 sparò in diversi punti della capitale austriaca uccidendo quattro persone prima di essere colpito a morte dalle forze di sicurezza.
La 19enne custodiva nel cellulare migliaia di immagini e video tra cui anche quelle del massacro nella redazione di Charlie Hebdo oltre a quella in cui la giovane è ritratta col niqab e con un guanto nero con il simbolo dell’Isis. Foto e filmati che raffigurano oggetti simbolo dell’organizzazione terroristica: ad esempio la bandiera nera con la scritta della testimonianza di fede, scene di combattimenti, esecuzioni sommarie di infedeli con tanto di decapitazioni e incendi, scene di attacchi terroristici dei mujaheddin nelle città europee dei quali vengono esaltate le gesta. Alcuni di questi video sono stati creati dall’agenzia di comunicazione dello Stato Islamico Al Hayat Media Center.
Nel suo telefono c’è anche la foto del giovane attentatore, appartenente all Isis-Khorasan, che il 26 agosto scorso si è fatto esplodere all’aeroporto di Kabul provando la morte di centinaia di civili che cercavano di scappare dall’Afghanistan.