Covid, governo Draghi al lavoro per fermare la quarta ondata
La situazione Covid in Italia torna a farsi preoccupante. E così, con il Natale sempre più vicino, l’aumento costante dei nuovi casi di coronavirus e la previsione di un’impennata in inverno, il governo di Mario Draghi si prepara a varare un nuovo decreto per arginare la quarta ondata. A breve è previsto un vertice con le Regioni, poi a metà settimana verrà convocata la cabina di regia.
Diverse le ipotesi al vaglio: dal super Green pass all’obbligo vaccinale.
La misura principale allo studio. Palazzo Chigi sta valutando se rendere obbligatorio il vaccino per alcune categorie, soprattutto: medici, docenti e forze dell’ordine. Nel caso in cui i numeri del contagio dovessero peggiorare ulteriormente, l’esecutivo potrebbe decidere di rendere obbligatorio il vaccino per tutti gli italiani.
Altri possibili provvedimenti. Al vaglio c’è anche la possibilità di estendere il Green pass alle categorie lasciate fuori dal decreto del 15 ottobre, a cominciare dai fruitori dei servizi e dei mezzi pubblici. In tal caso, non si potrà più salire sull’autobus o in metropolitana senza certificato verde.
Riduzione della validità del Green Pass. Questa misura sembra ormai certa: non più 12 mesi di validità del certificato verde come adesso, ma 9 in modo che il calo della copertura vaccinale, calcolato oltre i 6 mesi dall’ultima dose venga attutito.
Alcune Regioni premono per rilasciare il Green pass solo a guariti e vaccinati. Mentre chi ricorrerà al tampone non potrebbe accedere alle attività culturali, sociali e ricreative. Nella lista dei luoghi proibiti ai No vax verrebbero inclusi anche ristoranti e bar, palestre e piscine, cinema e teatri, discoteche e stadi.
Altri mezzi di trasporto. Dovrebbe essere confermata la possibilità di poter salire sui treni ad alta velocità e sugli aerei anche solo con il tampone. Con questa modalità verrà consentito l’ingresso nei luoghi di lavoro.
Campagna vaccinale. Da lunedì 22 novembre, si parte con la somministrazione delle terze dosi per gli over 40, anticipando di dieci giorni la data inizialmente prevista al fine di a garantire la copertura ad una bella fetta della popolazione.