Pfizer: “Richiami del vaccino per anni”. Trovata la causa dei coaguli AstraZeneca
La terza dose di vaccino contro il covid non sarà l’ultima a cui potremmo sottoporci. Ad illustrare uno scenario fatto di ripetute immunizzazioni è l’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla, che sottolinea l’alta probabilità di dover ricorrere a vaccinazioni annuali per molti anni a venire. Richiami che sarebbero necessari per mantenere un “livello di protezione molto elevato”. Bourla fa sapere anche che Pfizer sta lavorando ad un vaccino aggiornato in risposta alla nuova variante Omicron che potrebbe essere pronto in 100 giorni.
Un team di esperti in Galles e negli Usa ritiene intanto di aver trovato il legame tra i rari coaguli di sangue e il vaccino anti-Covid sviluppato da AstraZeneca, di fatto ridotto nell’uso contro il coronavirus. Sotto “accusa” una proteina nel sangue che viene “attratta” da uno dei componenti chiave del siero ideato a Oxford e che, probabilmente, dà il via ad una reazione a catena che coinvolge il sistema immunitario e che può culminare nei coaguli di sangue. Lo studio degli scienziati dell’Arizona State University e dell’Università di Cardiff – che hanno lavorato fianco a fianco con AstraZeneca – è stato pubblicato sulla rivista Science Advances.
La Gran Bretagna approva invece un nuovo trattamento contro il Covid con un anticorpo monoclonale. E’ noto come Xevudy ed è stato sviluppato da Gsk e Vir Biotechnology. L’ MHRA (agenzia di regolamentazione dei medicinali e dei prodotti sanitari) ha reso noto che è risultato sicuro ed efficace nel ridurre il rischio di morte e ospedalizzazione. Studi clinici hanno riscontrato che una singola dose dell’anticorpo monoclonale riduce il rischio di ospedalizzazione e morte del 79% negli adulti ad alto rischio con infezione sintomatica.