Sostanze pericolose nella Pedemontana Veneta, presentato esposto al Noe
Ancora polemiche sulla nuova Pedemontana Veneta. Questa volta a chiamare in causa la Spv è il Covepa, che ha presentato un dettagliato esposto al Noe, il Nucleo Operativo Ecologico dei carabinieri di Treviso.
Il Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa non ci sta, infatti, ed è pronto a farsi sentire per mezzo di una conferenza stampa (in programma sabato 4 dicembre alle 12 e 30 a Montecchio Precalcino) che serve a chiarire la situazione nell’area attraversata dalla nuova superstrada. Al loro fianco i comitati di Palazzina e di Vallugana, che presenteranno anche la situazione denunciata dai cittadini e dalle rispettive cittadine di Cornedo Vicentino e Malo, come emerge dalle loro denunce. Al sit-in sarà presente l’avvocato Giorgio Destro, referente per la tutela legale.
“Abbiamo inoltre inviato – dichiarano da Covepa – una documentata segnalazione al dottor Marcos Orellana, relatore speciale sulle implicazioni per i diritti umani della gestione e dello smaltimento di sostanze e rifiuti pericolosi per dare il nostro contributo alla relazione speciale delle Nazioni Unite sulle sostanze tossiche e i diritti umani in Italia. Da quanto emerge finora sulla Pedemontana Veneta è che può essere considerata come un apriscatole per sostanze pericolose e rifiuti se consideriamo il rapporto tra pfas e i materiali, le lavorazioni e gli impieghi nei suoi cantieri. A partire dal tunnel in costruzione, il general contractor e l’amministrazione regionale potrebbero essere chiamati a controllare tutti i 70 chilometri sotterranei costruiti e in costruzione”.