Dopo l’ultimo rogo alla Futura arriva il grido d’allarme delle forze politiche regionali
L’ennesimo rogo alla Futura srl, il terzo negli ultimi tre anni, porta con se una lunga scia di dubbi e polemiche. C’è il timore che residenti e territorio subiscano gravi conseguenze dai fumi sprigionati dall’azienda di Montebello.
E a commentare l’accaduto sono vari esponenti politici regionali che intervengono per denunciare eventuali comportamenti scorretti e chiedono spiegazioni per far si che non possano più accadere simili disastri in grado di mettere a rischio intere comunità.
“Anche se abbiamo solo il 9% degli incendi del Nord Italia – sottolinea l’Assessore all’Ambiente Gianpaolo Bottacin -, continueremo a portare avanti ogni azione possibile per scongiurare i roghi di rifiuti. Come Regione Veneto siamo all’avanguardia nella lotta agli incendi che riguardano i rifiuti. Il nostro lavoro in questo ambito è stato infatti riconosciuto anche a livello nazionale, dove abbiamo messo in campo tante azioni tra cui un apposito tavolo di lavoro con tutti i soggetti interessati. Un lavoro, il nostro, che è stato presentato come modello da imitare dal comandante nazionale dei Vigili del Fuoco in sede di audizione
presso la Commissione bicamerale Ecoreati”.
“Anche se io stesso, tempo fa, sono stato oggetto di minacce di morte per l’azione di vigilanza e prevenzione messa in campo in materia – conclude Bottacin -, come Regione continueremo su questa strada senza se e senza ma. Non sono a conoscenza delle cause dell’incendio di ieri sera ma nulla può essere lasciato al caso e noi garantiamo il massimo supporto agli inquirenti”.
“Montebello non può trasformarsi nella terra dei fuochi della provincia di Vicenza. Ieri sera, però, le fiamme sono tornate ad ardere – e si tratta del terzo rogo in diciotto mesi – all’interno della Futura, un’azienda che si occupa di trattamento di rifiuti, a breve distanza dalla piazza di Montebello. La comunità, e il suo primo cittadino, il sindaco Dino Magnabosco, sono esasperati e hanno piena ragione: è necessario andare a fondo di questa vicenda e trovare soluzioni definitive, anche le più estreme, perché così non va”. Sono le parole del Vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto Nicola Finco che puntualizza: “Mi auguro si faccia piena luce su una vicenda dai contorni che, evidentemente, non sono ancora stati del tutto delineati, visti i precedenti. C’è qualcosa che non funziona: non si tratta solo di denunciare l’accaduto e di invocare genericamente l’intervento di enti come la Provincia o la Regione, anche perché la stessa Regione, attraverso Arpav, ha sempre eseguito i controlli e ha sempre informato tutte le autorità. A questo punto è necessario che l’autorità giudiziaria riprenda in mano tutti i fascicoli e arrivi alle cause prime dell’intera vicenda”.
“E ritengo sia necessario percorrere strade nuove per trovare una soluzione definitiva al caso della Futura di Montebello – conclude Finco – e quindi iniziare a studiare alternative vere al sito: l’impianto è troppo vicino al centro cittadino; credo quindi che sia necessario valutare seriamente la possibilità di spostare in un altro luogo la Futura, o di procedere a soluzioni più drastiche, che possono spingersi fino alla chiusura. Montebello non può più convivere con una simile situazione, con un impianto che ormai incombe minaccioso sulla vita di una comunità che è stata esposta troppo e troppo a lungo ai roghi, ai fumi, ai rischi”.
Sulla vicenda interviene anche la Consigliera regionale di Europa Verde, Cristina Guarda: “Trattandosi del terzo episodio in breve tempo, non è più possibile parlare di casualità. Le autorità competenti, sia a livello provinciale che regionale, si attivino per fare chiarezza sulle cause e sull’impatto che questi episodi possono avere sulla popolazione e sull’ambiente. Quanto accaduto – conclude Guarda- è oltretutto la conferma di quanto sia a rischio l’ambienterei nostro territorio, proprio nei giorni di visita da parte della delegazione ONU nella nostra provincia, chiamata a verificare l’impatto Pfas nella nostra regione.”