XFactor, il vicentino gIANMARIA arriva secondo, ma il suo talento è esploso
La presenza dei Maneskin alla finale potrebbe essere il miglior viatico per gIANMARIA, il cantautore vicentino che ieri fino alla fine ha sperato di essere il vincitore dell’edizione 2021 del talent show XFactor. Lo studente 19enne di Vicenza, uno dei talenti maggiori espressi in questa edizione, ha all’ultimo miglio (a sorpresa) dovuto arrendersi al televoto, che ha premiato Baltimora, altra giovane promessa.
La stessa cosa, ossia arrivare secondi, però accadde nel 2017 proprio ai super ospiti di ieri sera, i Maneskin, che arrivarono dopo Lorenzo Licitra in quella edizione del talent di Sky, ma per i quali si aprì proprio da lì una carriera straordinaria, esplosa quest’anno con le vittorie al Festival di Sanremo, all’Eurovision Song Contest, e al premio come best rock agli Ema a Budapest. Una scalata al successo internazionale che li portati negli ultimi mesi ad affermarsi sulla scena mondiale, ad aprire il concerto nientemeno che dei Rolling Stones e a infrangere tutti i record di vendite e ascolti a livello internazionale.
Che gIANMARIA (scritto proprio così, con maiuscole e minuscole al contrario) sia talentuoso si era capito fin dalle audition con il suo brano “I suicidi“: “Arrivi qua, con la tua magliettina, i tuoi jeans, e poi apri la bocca e ci sfondi la faccia” aveva esordito allora Emma riferendosi al testo (scritto da lui) impegnativo. Alla scrittura il giovane artista vicentino unisce una innata capacità di trasmettere se stesso con le canzoni che si scrive. Così, il 19enne berico ha stupito puntata dopo puntata, affrontando con umiltà ma anche con naturalezza e testi da lui rivisti mostri sacri della musica italiana come Francesco De Gregori, Rino Gaetano, Vasco Rossi, Franco Battiato e Samuele Bersani. E ieri sera nonostante il secondo posto è stata comunque una festa: in molti erano convinti fosse proprio lui il favorito per la vittoria.
Gianmaria Volpato (questo il suo vero nome), classe 2002, ha aperto le sue esibizioni nella serata finale al Forum di Assago a Milano in duetto con la sua giudice Emma – che per lui ha avuto sempre parole di grande stima – cantando un’intensa “La nostra relazione” di Vasco Rossi che gli a permesso di superare il primo scoglio che ha visto l’eliminazione di Fellow. Alla seconda manche sono quindi arrivati lui, Baltimora e i Bengala Fire. Quindi è stata la volta di un medley: un crescendo delle canzoni presentate nel percorso all’interno del talent, manche che ha fermato al terzo posto la band trevigiana (i Bengala Fire sono di Cornuda) e lo ha portato allo scontro diretto, riproponendo il suo inedito, per la vittoria con l’altro giovane talento, appunto Baltimora, infine premiato dal voto da casa.
Lusinghieri i giudizi di tutti i giudici. “Penso alle audition – ha detto Mika – e a questo ragazzo che non sapeva neanche dove stare sul palco, e quello che vedo ora è incredibile. Questo percorso è solo un inizio e se fra sei mesi fai un concerto io ci sono”. Hell Raton ha ricordato invece: “Sei arrivato timido, ma neanche tanto, e ora sei qua al forum di Assago, bravissimo”. Più incisivo Manuel Agnelli: “Oltre al talento che avevo visto all’inizio, stasera tre la sei goduta, sei diventato padrone delle cose che vuoi dire. Hai carisma, simpatia e l’impudenza di quello che dice grazie grazie e poi ti disegna un pisello sulla vetro della macchina. Sei un talento vero e hai una maturità espressiva molto rara, specie alla tua età. Puoi fare molto bene fuori di qui”. Infine Emma, la sua tutor, commossa fino alle lacrime: “Giamma, grazie. Quando ti esibisci vedo il tuo futuro. Vatti a prendere tutti i palchi del mondo, scrivi le tue canzoni e continua a raccontarti agli altri come hai fatto qua dentro dal primo giorno, perché serve coraggio per raccontarsi come hai fatto tu”.
Bella faccia, bella testa, ma sfuggente e introverso, gIANMARIA ha messo in luce nel corso dei live la sua visione del mondo, abbastanza complessa, che si riflette nella sua musica e nei suoi testi. Davvero questa vestrina per lui è sicuramente solo un inizio. Maneskin docet.