Mancato pagamento con Pos nei negozi, Confcommercio:”Servono commissioni alla portata”
E’ un tema su cui si dibatte da molto tempo. Il pagamento con il Pos negli esercizi pubblici divide ancora oggi la maggioranza dei commercianti. Da una parte c’è chi lo accetta costantemente e dall’altra c’è chi lamenta commissioni eccessive tanto da non mettere a disposizione il sistema ai propri clienti. Proprio per questo motivo sembra che il Governo stia pensando all’introduzione di nuove sanzioni.
Per ora rimane solo un ipotesi ma i dettagli sembrano già essere stati definiti. Chi si oppone alla richiesta di pagamento digitale rischia 30 euro di sanzione, più il 4% del valore della transazione. A questo punto anche gli esercenti chiedono maggior disponibilità, ritenendo le commissioni ancora troppo elevate.
Sulla vicenda interviene anche anche Confcommercio che dichiara: “Prima rendete strutturale l’abbattimento delle commissioni bancarie e poi possiamo parlare di sanzioni per il mancato utilizzo del Pos. Siamo favorevoli a tutto ciò che può innescare un processo di modernizzazione del sistema dei pagamenti, perché va a vantaggio degli esercenti e dei clienti – chiarisce il presidente provinciale Sergio Rebecca –, ma se l’obiettivo è far crescere l’utilizzo della moneta elettronica, allora rendiamola realmente conveniente dal punto di vista delle commissioni, dotando poi ogni angolo del Paese, anche quelli più marginali, di reti infrastrutturali capillari ed efficienti”.
“E’ vero che Confcommercio ha ottenuto, dal 2020 in poi, un credito d’imposta sulle commissioni bancarie legate alle transizioni che va dal 30 al 100% a seconda del sistema di collegamento tra bancomat e registratore di cassa, ma è altrettanto vero – incalza il presidente Rebecca – che ogni anno c’è la “spada di Damocle” del rinnovo di questa agevolazione da parte del Governo. O la rendiamo definitiva a carico della fiscalità generale, oppure dobbiamo agire sul sistema creditizio perché i costi siano abbattuti alla base, arrivando alle transazioni gratuite per i micro pagamenti”.
“E se poi, tra le priorità del Pnrr c’è anche la digitalizzazione del Paese, allora non si può pensare a sanzioni sul mancato utilizzo del Pos quando ancora ci sono aree dove la rete è poco funzionale se non inesistente: “Già operare in zone marginali è complicato – conclude il presidente di Confcommercio Vicenza – se poi aggiungiamo ai costi fissi di installazione dei sistemi di pagamento elettronico anche possibili sanzioni sull’utilizzo del Pos, c’è il rischio che più di qualcuno pensi che non ne vale la pena e decida di chiudere: sarebbe un grave danno per chi in quei territori vive e lavora, oltre che per una parte dell’economia turistica”.