Covid: ad un anno di distanza cosa è cambiato negli ospedali del Veneto
Situazione ancora molto difficile nelle strutture ospedaliere del Veneto. Ad un anno esatto dalle ultime importanti restrizioni imposte dal Governo per diminuire i contagi, si torna a temere non solo le limitazioni o eventuali stop ad alcune attività, come paventato in queste ore, ma si corre il serio rischio di un ingente aumento di ricoveri. L’Istituto Superiore di Sanità ha dichiarato che al momento il 28 per cento dei contagiati in Italia sarebbe colpito dalla variante Omicrom.
Guardando “in casa nostra” è bene ricordare che i contagiati totali dal 21 febbraio del 2020 sono 594.865, mentre le vittime da inizio Covid sono 12.241. Ma da un anno a questa parte, negli ospedali della Regione, cos’è cambiato? Si corre il rischio di un nuovo lockdown per abbassare la pressione all’interno dei nosocomi? Per rispondere a queste domande è bene fare un passo indietro e valutare la situazione rispetto allo scorso anno.
Come si vede dalla tabella a fine novembre del 2020 il numero di pazienti postivi era molto simile, oggi sono 65.511 contro 66.582. Quindi ad un anno di distanza ci ritroviamo con 1.071 contagiati in meno. Se si guarda, invece, il dato relativo a positivi delle ultime 24 ore, quello odierno schizza con i suoi +5.023 rispetto ai 3.753 del 19 novembre 2021. Ricoverati e terapie intensive sono i due elementi più importanti per leggere al meglio la situazione, 1.568 pazienti ospedalizzati sono quasi la metà rispetto ai 2.739 del novembre scorso e lo stesso vale le terapie intensive, 167 di oggi rispetto alle 296 di allora. Anche i decessi si sono attestati a quasi la metà, 20 unità giornaliere contro le 38 dello scorso anno.
A fronte di questi dati si può concludere che a fronte di un numero elevato di contagi si ricorre meno l’utilizzo di terapie intensive o non critiche. Il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha dichiarato che il vaccino sta dando i suoi frutti e che questa fotografia è figlia proprio della prevenzione. Se tutto sembra andare bene, però, non si può e non si deve gridare alla vittoria. Ora il tema da affrontare è la variante Omicrom che come detto si sta moltiplicando e al monomero preoccupa non poco. Il rispetto delle norme sanitarie è doveroso e abbassare ora la guardia significherebbe doverne fare i conti tra qualche settimana.