Pagamenti in contanti: dal 1° gennaio 2022 il tetto scende sotto i mille euro
Si stringono ulteriormente i limiti per i pagamenti in contanti in Italia. Dal 1° gennaio 2022 il tetto scenderà dagli attuali 2000 euro a 1.000. Questo significa che tutte le operazioni di importo superiori a 999,99 euro non potranno più essere effettuate in denaro contante, ma dovranno essere tracciabili, ad esempio tramite bonifico.
“Non sarà la mossa decisiva per ridurre l’evasione fiscale, ma è un segnale positivo”, ha commentato Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici dell’Università Cattolica.
La norma ha l’obiettivo di contrastare le operazioni di riciclaggio e autoriciclaggio di denaro, proveniente da attività illecite.
Le sanzioni, sono state rimodulate e varieranno a seconda del ruolo avuto nell’operazione di pagamento. Cambia cioè se la parte è attiva nell’operazione, consegnando o ricevendo la somma collegata alla transazione, o se invece si tratta del soggetto titolare dell’obbligo di segnalazione che non denuncia l’operazione “sospetta”.
I nuovi paletti per i pagamenti in contanti sono stati previsti dal decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio 2020 (decreto legge 124/2019, approvato dal governo Conte-bis). Il provvedimento viene da lontano, dal 2016 e ha fissato una transizione in due step. Il primo, scattato il 1 luglio 2020 , in cui è stato attuato un taglio della soglia da 3.000 a 2.000 euro. Il secondo partirà con l’arrivo del 2022 e determinerà un ulteriore abbassamento del tetto, da 2.000 a 1.000 euro.
Si tratta della nona modifica in 20 anni, la quinta negli ultimi 10. Per chi non rispetta le regole previste sanzioni amministrative pecuniarie che oscillano dai 3mila a 50mila euro. La cifra è quintuplicata in caso di violazioni che fanno riferimento a più di 250mila euro.