Botti a San Silvestro, un gattino di 3 mesi muore di crepacuore
Nel Vicentino la notte di San Silvestro non si sono risparmiati botti e petardi. A quanto pare a nulla sono servite le raccomandazioni e le ordinanze comunali per evitare lo scoppio dei fuochi artificiali che possono provocare traumi, o anche la morte, agli animali domestici e non. Ed è, infatti, quello che è successo a un gattino di circa 3 mesi e mezzo a Bassano che è deceduto a causa dei rumori assordanti.
Il piccolo animale, sanissimo, viveva in una colonia felina nei pressi di viale XI Febbraio ed era prossimo all’adozione. Come fa sapere la Lav Bassanese “il suo cuore non ha retto allo spavento di quella guerra assordante che si svolgeva sopra la sua testa e la mattina è stato trovato raggomitolato sotto un cespuglio esanime”. Sempre dalla Lega Anti Vivisezione territoriale viene segnalato che anche a Marostica davanti alla casa di riposo e all’ospedale non c’è stato limite di spari, che sono continuati per circa un’ora senza sosta e senza rispetto verso le persone ammalate o fragili.
“Da molti anni, ormai, la Lav ricorda la fuga e la morte di animali domestici e selvatici che provocano i botti, soprattutto a Capodanno, visto che si spara ovunque, anche fuori città dove i controlli di legge sono più difficili – si evidenzia nella nota stampa -. Ogni anno si contano, in Italia, centinaia di uccelli, gatti e cani da compagnia morti per la paura e non ci sono dati per gli animali selvatici. Se a qualcuno non interessa la sorte degli animali, forse non gli interessa neanche la situazione degli ammalati o degli anziani”.
Quasi inesistenti i risultati delle campagne di sensibilizzazione su quali sono le conseguenze dello sparare i botti. “Per questo riteniamo che sia necessario e urgente una legge nazionale che ponga il divieto di fabbricazione, vendita, detenzione e uso dei botti e che sindaci e istituzioni si impegnino tutto l’anno a vigilare e informare i cittadini sulle conseguenze che questa scellerata pratica può causare” incalza la Lav.