Kazakistan, il presidente ordina di aprire il fuoco senza avvertire. Condanna dell’Onu
“L’ordine è stato per lo più ristabilito nel Paese”. Questo l’annuncio del presidente del Kazakistan Kassym-Jomart Tokayev secondo cui le forze di polizia hanno represso con violenza le manifestazioni di piazza senza precedenti. Stando alle informazioni che giungono dalle autorità del paese, “28 criminali” sono stati uccisi e le regioni sono state “liberate e protette” con 70 checkpoint. In questo scenario originato dal continuo aumento del prezzo del gas al quale ha fatto seguito la rivolta dei civili, il presidente ha continuato a promettere “l’eliminazione totale dei banditi armati accusati di aver istigato le proteste” e ha fatto sapere di aver autorizzato la polizia ad aprire il fuoco “senza avvertimento”.
Come del resto è stato fatto l’altro ieri notte quando, in piazza della Repubblica, nella capitale economica Almaty, le forze dell’ordine in assetto antisommossa hanno sparato sulla folla di manifestanti uccidendone “decine” in una operazione che un portavoce della polizia ha definito “di antiterrorismo”. I feriti sono oltre un migliaio e gli arrestati circa tremila, ma numeri esatti e ufficiali non sono stati diffusi ed è probabile che questi siano sottostimati.
Intanto l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Michelle Bachelet ha esortato le forze di sicurezza e i manifestanti ad astenersi dalla violenza e a cercare una soluzione pacifica. “Il diritto internazionale è chiaro: le persone hanno diritto alla protesta pacifica e alla libertà di espressione – ha scandito Bachelet -. Allo stesso tempo, i manifestanti, per quanto siano adirati o afflitti, non dovrebbero ricorrere alla violenza contro altri”, si legge nella nota diffusa da Ginevra.
Allo stesso tempo, gli Stati Uniti hanno fatto sapere che stanno sorvegliando sulla situazione generale per assicurarsi che non vengano messi in atto abusi dei diritti umani da parte delle truppe russe in Kazakhstan. Lo ha reso noto il portavoce del dipartimento di Stato Ned Price. “Gli Usa e il mondo intero monitorano tutte le eventuali violazioni dei diritti umani – sottolinea Price -. E sorvegliamo anche eventuali azioni che possano gettare le basi per una presa di controllo delle istituzioni del Kazakhstan”. Di tutt’altro avviso il presidente cinese Xi Jinping che ha inviato un messaggio al suo omologo kazako Tokayev per elogiare l’adozione delle “misure forti” contro i rivoltosi, considerati “altamente responsabili” di quello che sta accadendo in Kazakistan.