Respinto il ricorso, Novak Djokovic sarà espulso dall’Australia
Niente Australian Open per Novak Djokovic. Il tennista serbo sarà espulso dall’Australia dopo l’ultimo verdetto.
Nell’ultimo atto della battaglia legale, la Corte Federale ha respinto l’appello del numero 1 del Ranking Atp, che lo aveva presentato per opporsi all’ordine di espulsione nei suoi confronti. I giudici della Corte hanno quindi confermato la prima sentenza, ed ora Nole rimarrà in stato di fermo a Melbourne anche in attesa di capire quale potrebbe essere il suo futuro in Australia, poicè, generalmente, un ordine di espulsione include anche il divieto di non poter rimettere piede nel territorio australiano per i successivi tre anni.
La reazione di Djokovic. Nelle prime parole a caldo, Nole ha detto: “Vorrei fare una breve dichiarazione per affrontare gli esiti dell’udienza di oggi in tribunale. Ora mi prenderò del tempo per riposarmi e riprendermi, prima di fare ulteriori commenti oltre a questo. Sono estremamente deluso dalla decisione di respingere il ricorso contro l’annullamento del mio visto. Questo significa che non posso rimanere in Australia e partecipare agli Australian Open. Rispetto la sentenza della Corte e collaborerò con le autorità competenti in relazione alla mia partenza”.
Secondo la difesa di Djokovic, sostenuta dallo studio legale Hall & Wilcox, Nole “Non ha nemmeno tentato di violare le leggi dell’Australia. È una persona di buona reputazione e un diplomatico della Serbia. Oltre ad essere il miglior tennista del mondo, sono noti per i suoi sforzi filantropici, comprese le sue generose donazioni per i soccorsi per il coronavirus e per gli incendi boschivi australiani”. Secondo Nick Wood, uno dei suoi avvocati, le decisioni prese dalle massime autorità politiche australiane sarebbero state governate dalla paura che l’ammissione di Djokovic nel Paese possa innescare una nuova miccia che rinfocoli l’entusiasmo e l’eccitazione dei no-vax locali.