Usa alla Russia: “Un’aggressione all’Ucraina avrebbe chiare conseguenze”. Mosca annuncia manovre navali in tutto il mondo
Incontro oggi a Berlino tra il segretario di Stato americano Antony Blinken e i suoi omologhi del Regno Unito, Francia e Germania per discutere della situazione in Ucraina e di altre questioni riguardanti la sicurezza.
Gli Stati Uniti lanciano un avvertimento alla Russia: “Abbiamo rappresentato sempre in modo chiaro che una nuova aggressione contro l’Ucraina avrebbe conseguenze da parte nostra”, ha sottolineato infatti Blinken, in conferenza stampa a Berlino con la ministra degli Esteri Annalena Baerbock.
Le conseguenze di cui parlano gli stati Uniti sembrerebbero riguardare il gasdotto North Stream 2, considerato un mezzo di pressione contro Mosca nel conflitto ucraino. Blinken ha tenuto a sottolineare che ancora il gas non ha cominciato a fluire attraverso Nord Stream: “Questo significa che la pipeline è un mezzo di pressione per la Germania, gli Usa e i nostri alleati, ma non per la Russia e si tratta di qualcosa che Mosca tiene in considerazione”. Secondo il capo della diplomazia Usa, “ci troviamo pertanto a un punto decisivo”.
Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha risposto poi ad una domanda sulle dichiarazioni del presidente americano Biden in merito ad un eventuale attacco russo: “Si sta considerando ogni possibile scenario per valutare quali reazioni coordinate possano essere messe in atto. Ogni superamento della frontiera ucraina da parte delle truppe russe – ha spiegato Blinken – è un’aggressione e comporterebbe una rapida e seria risposta comune da parte degli alleati occidentali”.
Secondo la ministra degli esteri tedesca Baerbock l’unica via è quella politica, e questa via passa per il dialogo “ma – sottolinea – purtroppo la Russia parla un’altra lingua e le attività militari aumentano”. Nel frattempo infatti la Marina russa ha annunciato che tra gennaio e febbraio condurrà esercitazioni in tutti i mari di competenza delle sue flotte, cioè nell’Atlantico, nel Pacifico, nell’Artico e nel Mediterraneo. Lo ha annunciato il ministero della Difesa di Mosca, citato dalla Tass. Nelle esercitazioni saranno impegnate oltre 140 navi, 60 aerei, mille unità di equipaggiamento militare, e circa 10.000 militari. Dal ministero arriva poi la notizia di un test di lancio nel Mar del Giappone.
Una fonte del dipartimento di Stato Usa da Berlino ha intanto reso noto che gli Stati Uniti hanno dato il via libera al trasferimento di sistemi d’arma, che avevano precedentemente inviato nei Paesi Baltici, all’Ucraina. Il dipartimento di Stato, nei giorni scorsi, ha informato il Congresso di aver dato il via libera alle licenze di esportazione per Estonia, Lettonia e Lituania, licenze che consentiranno ai tre Paesi Baltici di trasferire le armi provienti dagli Stati Uniti all’Ucraina.
Domani è previsto l’incontro a Ginevra tra il segretario di Stato americano Antony Blinken e il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov.