Partorire in acqua, da oggi è possibile anche all’ospedale di San Bassiano
Lo scorso ottobre 2021 l’inaugurazione di 5 nuove sale parto dotate di ogni confort per le gestanti prossime al travaglio all’ospedale San Bassiano, mentre in questi giorni viene resa pienamente operativa e quindi a disposizione delle neomamme la possibilità di partorire in vasca.
L’intero “blocco” inserito all’interno del reparto di Ostetricia e Ginecologia era costato circa 700 mila euro all’Ulss 7 Pedemontana, che ora abbraccia questa metodica che sempre più genitori scelgono per favorire la venuta alla luce dei bebè. Oltre mille quelli nati in queste stanze, tra l’altro, nell’anno 2021: un dato in crescita.
A spiegare i vantaggi di questa procedura è il primario Roberto Rulli, punto di riferimento all’interno del reparto del San Bassiano: “La metodica sfrutta il potere naturale dell’acqua calda nel rilassare i muscoli e ridurre il dolore. Si tratta di un concetto antico, basti pensare all’uso terapeutico delle terme, ma offrire questo servizio non è una banalità: occorrono infatti specifiche apparecchiature impermeabili per monitorare le condizioni del feto anche quando la madre è immersa nell’acqua e la vasca deve rispettare precisi requisiti microbiologici, che vengono garantiti attraverso operazioni di pulizia e disinfezione molto accurate, grazie a filtri e detergenti specifici, oltre ad analisi periodiche. L’offerta di questo ulteriore servizio è dunque anche il risultato della disponibilità della Direzione a investire sul piano finanziario per il potenziamento dei servizi di Ostetricia”.
Proprio il Direttore Generale Carlo Bramezza esprime soddisfazione per questa ulteriore novità introdotta nel distretto 1 dell’Ulss 7 Pedemontana: “Come Direzione saremo sempre pronti a sostenere ogni progetto che possa contribuire a migliorare non solo la sicurezza e l’efficacia della presa in carico dei pazienti, anche il loro benessere generale. È innegabile che stiamo investendo molto sull’Ostetricia e continueremo a farlo: del resto i risultati dimostrano la validità della strada intrapresa, come testimonia il superamento della soglia dei 1.000 parti nel 2021 dopo alcuni anni di flessione”.
La novità del travaglio in acqua si inserisce infatti nell’ambito di un progetto più ampio di potenziamento del reparto: “La filosofia di fondo – spiega ancora il dott. Rulli – è sempre quella di rispettare al massimo la fisiologicità del parto, offrendo nel contempo le massime garanzie di sicurezza per la salute della donna e del neonato. Lo scorso anno abbiamo ultimato il completo rinnovo delle sale parto e rivisto i protocolli per la presa in carico delle donne in gravidanza, garantendo loro una maggiore continuità, ora introduciamo il travaglio in acqua, ma già stiamo lavorando su altre innovazioni, inclusa la revisione dei protocolli di utilizzo dell’analgesia epidurale, in stretta collaborazione con i colleghi del reparto Anestesia e Rianimazione».