Marocco, il piccolo Ryan non ce l’ha fatta. Estratto dal pozzo dopo oltre cento ore
Purtroppo il piccolo Ryan non ce l’ha fatta: il piccolo caduto martedì scorso in un pozzo in Marocco è morto. Il bambino è deceduto a causa delle ferite riportate durante la caduta in un pozzo profondo ben 32 metri. Sul posto erano intervenuti i soccorsi che hanno scavato un tunnel nella speranza di raggiungerlo e era presente anche un’eliambulanza della gendarmeria reale marocchina, pronta a trasportare il bimbo in ospedale.
Ryan aveva provato a resistere in tutti questi giorni: i soccorritori avevano calato nel pozzo un tubo per fornirgli l’ossigeno, l’acqua e un po’ di cibo. Il papà avevo detto di averlo sentito respirare via radio, anche se a fatica, e questo aveva dato grande speranza. Le telecamere lo avevano raggiunto, mandando immagini del piccolo ferito alla testa ma che ancora si muoveva e chiamava la mamma. Nel primo pomeriggio di ieri un’equipe medica di pronto intervento, con anche un’ambulanza e un anestesista, si erano radunati vicino l’ingresso del tunnel scavato per raggiungere il bambino.
Rayan è vivo, lo tireremo fuori oggi”, aveva annunciato il direttore delle operazioni di soccorso, l’ingegnere Mourad Al Jazouli. Un’operazione comunque difficilissima: speleologi e volontari hanno scavato al ritmo di 20 centimetri l’ora, il tutto reso ancora più difficile dal terreno che rischiava di franare da un momento all’altro.
A tentare di salvare il piccolo Ryan era intervenuto anche Ali El Jajaoui, uno specialista di perforazione: è stata sua l’idea di creare un tunnel raccordo e quando sono andati via i bulldozer Ali El Jajaoui insieme ad altri tre uomini, ha scavato per ore con le mani. Purtroppo tutti gli sforzi compiuti per salvarlo non sono bastati.
Il re del Marocco, Mohammed VI, una volta appresa la notizia, ha telefonato ai genitori del bambino per esprimere loro le condoglianze.