Inizia processo contro Salah Abdeslam. “I musulmani sono trattati nel peggiore dei modi”
Al via in un tribunale di Bruxelles al processo di Salah Abdeslam, l’unico sopravvissuto del commando jihadista che nel novembre 2015 attaccò Parigi.
Il processo è cominciato poco prima delle 9.00 presso il Palazzo di Giustizia di Bruxelles, dove Abdeslam è stato trasferito dopo esser partito, in piena notte, dal carcere di Fleury-Merogis, a sud di Parigi, in un convoglio della polizia scortato da uomini delle forze speciali.
“I musulmani sono trattati nel peggiore dei modi, non c’è presunzione d’innocenza, ma non ho paura di voi né dei vostri alleati, ho fiducia in Allah”. Queste le parole di Abdeslam, durante il processo a Bruxelles, rifiutandosi di rispondere ai giudici.
“Mi è stato chiesto di venire, sono venuto”, ha affermato, “c’è un processo e ne sono l’attore, mi si accusa, sono qui, mantengo il silenzio e il mio silenzio non fa di me né un colpevole né un criminale”, per questo “ci sono prove tangibili e scientifiche nel dossier e voglio che mi si giudichi su questo, non fare dell’ostentazione come i media”. Quindi, ha aggiunto, “testimonio che non c’è altro Dio all’infuori di Allah e che Maometto è il suo profeta, è in lui che ripongo la mia fiducia”. Toccherà quindi all’avvocato di Salah, il fiammingo Sven Mary, rispondere al suo posto.
Il 28enne, un delinquente comune che poi, con la radicalizzazione, è divenuto un terrorista, è comparso per la prima volta dinanzi a un giudice: è il primo processo che lo riguarda, quello per la sparatoria con la polizia che chiuse la sua fuga, nel marzo 2016.
Il processo per la sparatoria avvenuta nella città di Forest nel marzo 2016, è considerato il preambolo di quello che si svolgerà in Francia per gli attentati che causarono 130 morti.