‘Freedom Convoy’: il movimento ‘no vax’ si prepara ad invadere Bruxelles. Allerta anche a Roma
La protesta dei convogli della libertà” contro il green pass si allarga. Centinaia di mezzi si sono radunati al confine francese e “si preparano ad entrare a Bruxelles nell’ambito della protesta a livello europeo”. Secondo la polizia francese, circa 1.300 veicoli si sono ammassati ieri vicino a Lille, non lontano dal confine con il Belgio.
Le autorità di Bruxelles, hanno però vietato qualsiasi manifestazione nella capitale “con veicoli a motore” e hanno annunciato misure “per prevenire il blocco della regione”. La polizia della capitale ha postato annunci sui propri canali social in francese, olandese, tedesco e inglese, vietando manifestazioni con veicoli e indirizzando i convogli verso un parcheggio del parco espositivo alla periferia della città. Anche i partecipanti a una manifestazione simile all’Aia hanno annunciato l’intenzione di raggiungere Bruxelles. Venerdì il premier belga, Alexander de Croo, ha invece invitato i manifestanti a desistere dall’andare a verso la capitale del Belgio e ha chiesto loro di “protestare nei loro Paesi”.
Per impedire l’ingresso dei veicoli, sono stati predisposti controlli al confine e i veicoli diretti alla capitale saranno dirottati. L’aeroporto di Bruxelles ha raccomandato ai viaggiatori di essere cauti e di utilizzare il treno per arrivare allo scalo, perché si temono blocchi delle strade da parte di manifestanti.
Dunque il movimento ‘Freedom Convoy’ attecchisce in sempre più Paesi, non solo in Canada, da dove è partito, con la protesta dei camionisti. Si sta infatti allargando a macchia d’olio toccando Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti, Francia, Olanda e Austria.
Parigi ieri è stata presa d’assalto da migliaia di manifestanti che hanno tentato di bloccare la Capitale, chiedendo lo stop alle misure restrittive contro il Covid, a partire dal green pass, ma passando anche per le misure contro il caro benzina.
In Canada è stato riaperto al traffico l’Ambassador Bridge, asse di collegamento chiave tra Canada e Stati Uniti, reso inaccessibile per sette giorni dai manifestanti. Anche in questo caso le proteste erano contro le misure anti-Covid. Il blocco ha avuto ripercussioni per l’industria automobilistica su entrambi i lati del confine e la risoluzione della vicenda ha ottenuto il plauso dei vicini del Sud: “le autorità canadesi hanno preso misure proattive per assicurare che non ci siano ulteriori difficoltà al flusso di persone e beni”, afferma il Department of Homeland Security.
Gli Stati Uniti continuano a collaborare con le autorità canadesi per porre fine anche agli altri blocchi stradale e mettono a tacere le polemiche dei giorni scorsi, quando il ministro della pubblica sicurezza del Canada ha attaccato frontalmente diversi esponenti del partito repubblicano americano, accusandoli di interferire negli affari interni del Paese con il loro supporto ai camionisti. Per Ottawa il colpevole numero uno resta l’ex presidente Donald Trump che in merito alla protesta ha definito il premier Justin Trudeau: un “pazzo di estrema sinistra” che “ha distrutto il Canada coi suoi folli mandati anti Covid”.
Allerta a Roma. Il centro della capitale è sorvegliato dalle forze dell’ordine per la manifestazione dei no Green pass al Circo Massimo. Piazza Venezia, via del Corso e le strade dei palazzi istituzionali sono presidiate da poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa. Alla manifestazione, autorizzata dalla Prefettura, sono previste alcune centinaia di persone, ma nei giorni scorsi nelle chat dei no Green pass è circolata la voce di una ‘calata’ a Roma, con tanto di blocco della circolazione.