Non hanno pagato la droga, sottratte le auto. Due spacciatori finiscono in carcere
E’ una vicenda ricca di elementi su cui gli investigatori hanno dovuto far luce. Le indagini, su richiesta della Procura della Repubblica di Vicenza, sono iniziate nel 2020 quando gli inquirenti si sono messi sulle tracce di due giovani albanesi. Durante le attività investigative sono state raccolte intercettazioni telefoniche e videoriprese che hanno documentato decine di episodi relativi a spaccio di sostanze stupefacenti nei confronti di numerosi consumatori. L’ordinanza di custodia cautelare, disposto dal Gip del tribunale di Vicenza, è giunto ieri lunedì 14 febbraio con l’intervento della Squadra Mobile della Questura.
A finire nei guai sono stati Ajazi Kelvin e di Mamoci Gentjan, come detto entrambi cittadini di nazionalità albanese, residenti in provincia, in particolare nelle zone dei comuni di Schio e di Bolzano Vicentino. Nel corso delle indagini sono, inoltre, emersi elementi indiziari nei confronti di Ajazi Kelvin, che avrebbe diretto l’attività degli altri concorrenti indagati nello stesso procedimento penale e si sarebbe reso responsabile anche di un’estorsione in concorso con un altro indagato, episodio quest’ultimo suscettibile di ulteriori approfondimenti. I due avrebbero costretto, mediante violenza e minaccia, alcuni assuntori di sostanze stupefacenti a consegnare loro le chiavi delle rispettive automobili, e a concederne agli indagati l’uso, ottenendone la restituzione solo dietro il pagamento del prezzo dovuto per pregressi debiti accumulati per fornitura di droga mai pagata.
A finire in carcere, però, è stato il solo Kelvin Ajazi, rintracciato a Schio mentre Mamoci Gentjan si trova già in stato di reclusione per reati pregressi. Dopo aver dato mandato alla custodia cautelare dei due soggetti sono state eseguite perquisizioni domiciliari sia nei confronti di Ajazi Kelvin, che di altri due indagati accusati sia di spaccio che detenzione di armi clandestine. Al termine delle operazioni, sono stati complessivamente sequestrati oltre 8.800,00 euro. Sono tutt’ora in corso altri accertamenti avviati in seguito agli elementi scoperte nelle perquisizioni. Uno degli indagati è risultato proprietario di due abitazioni e due esercizi commerciali.