Pedopornografia, trovati 500 terabyte di materiale: 8 arresti e 59 denunce
C’erano anche foto e video di bambini di un anno tra le immagini digitali che circolavano nella rete pedopornografica online scoperta dagli investigatori. Una lunga operazione di indagine ha portato la polizia di Bari a eseguire 67 decreti di perquisizione in 15 regioni italiane, che hanno portato all’arresto di 8 persone e alla denuncia di altre 59 per detenzione, cessione e divulgazione di materiale pedopornografico. Si tratta in totale di 80 indagati, tutti di genere maschile e di età compresa tra i 20 e i 77 anni.
Complessivamente è servito un anno e mezzo per risalire a questa vasta rete il cui materiale pedopornografico veniva storato all’interno di un cloud. La maxi operazione, denominata Revelatum, è partita da una segnalazione anonima che ha fatto scattare i controlli della polizia postale la quale è presto risalita all’enorme rete di immagini disponibili in librerie digitali che avevano per protagonisti minori di tutte le età, specie delle più tenere, impiegati in atti sessualmente espliciti.
Era settembre del 2020, ed era stato denunciato un sito contenente una cartella denominata “Porno” all’interno della quale c’erano ulteriori 19 sottocartelle con nomi riferibili al contenuto delle immagini in file. Le forze dell’ordine pugliesi hanno poi categorizzato tutto il materiale trovato secondo un criterio di gravità. Ogni elemento di natura informatica è stato poi impiegato per ricostruire le tracce dei soggetti che le avevano consultate o che in qualunque altro modo erano entrati in contatto con quel materiale, o erano i responsabili della diffusione.
La Procura ha poi emesso i decreti di perquisizione che riguardavano anche tutti sistemi informatici degli indagati. Una mossa che ha consentito agli operatori di esaminare e sequestrare circa 60 dispositivi e molti spazi digitali. Video e foto per un totale di almeno 500 terabyte di volume, trovati anche su pc e smartphone. In almeno otto casi, il materiale detenuto era così tanto che la polizia ha fatto subito scattare gli arresti per flagranza di reato. La polizia ha anche passato al setaccio 2.643 account e scoperto 421 file “di chiara natura pedopornografica”, uploadati da 3.011 utenti italiani.