Putin agli imprenditori russi: “ai nostri partner non conviene spingerci fuori dall’economia mondiale”
Il presidente russo Putin ostenta sicurezza e tracotanza davanti agli imprenditori russi con cui ha avuto un incontro. “La Russia è parte dell’economia mondiale e noi non abbiamo certamente intenzione di danneggiare quel sistema. Non credo che ai nostri partner convenga spingerci fuori da questo sistema. Siamo stati costretti a prendere queste misure, non avevamo altra scelta”, si giustifica poi Putin adottando la posizione della vittima.
Ma in fondo il leader russo non ha tutti i torti a contare sull’immobilismo dell’occidente che di fronte agli interessi economici mostra immediatamente titubanze. I paesi occidentali sono infatti divisi sull’espulsione della Russia dal sistema di pagamenti internazionali Swift che comporterebbe gravi danni al sistema finanziario di Mosca.
Secondo il Financial Times il premier britannico Boris Johnson starebbe “premendo fortemente” sulla misura, mentre il cancelliere tedesco Scholz si sarebbe detto contrario, sottolineando che nemmeno la Ue prenderebbe una decisione simile. Con l’uscita da Swift, utilizzato da oltre 11mila banche in tutto il mondo, la Russia sarebbe tagliata fuori dalle transazioni internazionali e avrebbe difficoltà a ricevere i ricavi dalle vendite di gas e petrolio.
La presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen, aveva ribadito proprio questa mattina l’intenzione di sconfiggere la Russia sul piano economico, imponendo sanzioni durissime. “Sanzioni massicce e mirate” con l’obiettivo di indebolire la “capacità di modernizzazione” della Russia e “bloccare l’accesso delle banche russe ai mercati finanziari europei”, congelando gli attivi del paese in Europa.
Oggi in Italia è stato convocato il Consiglio Supremo di Difesa, che ha espresso la più ferma condanna “per l’ingiustificabile aggressione militare lanciata dalla Federazione Russa contro l’Ucraina, che rappresenta una grave e inaccettabile violazione del diritto”. Nella nota del Quirinale al termine del CSD, si legge: “Perché l’Europa non precipiti improvvisamente in un vortice di guerre, è necessario agire con forza e lungimiranza per ristabilire il primato del diritto internazionale e la salvaguardia dei principi e dei valori che hanno garantito pace e stabilità al nostro continente”.
Draghi: “il dialogo con Mosca non è più possibile”. Nelle dichiarazioni alla stampa il premier ha ribadito: “con gli alleati della NATO, ci stiamo coordinando per potenziare immediatamente le misure di sicurezza sul fianco Est dell’Alleanza e stiamo rafforzando il nostro già rilevante contributo allo spiegamento militare in tutti i Paesi Alleati più direttamente esposti. Domani ci sarà anche una riunione straordinaria dei leader della NATO. L’Italia, l’Unione Europea e tutti gli alleati chiedono al Presidente Putin di mettere fine immediatamente allo spargimento di sangue e di ritirare le proprie forze militari al di fuori dei confini internazionalmente riconosciuti dell’Ucraina in modo incondizionato”.
Dopo i primi tentennamenti una netta netta condanna contro Mosca è arrivata anche la condanna del leader della Lega Matteo Salvini: “La Russia ha torto. Ora la priorità è fermare la guerra e salvare vite con ogni mezzo necessario, oggi è il giorno della fermezza, ho visto immagini tragiche” “che mi ha mandato l’ambasciatore a Kiev, non è un videogioco, ci sono morti e feriti sotto le bombe”.
Condanna netta anche Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia: “L’attacco su larga scala della Russia contro l’Ucraina è semplicemente inaccettabile. La comunità internazionale deve rispondere compatta a difesa del diritto internazionale”.
Per il segretario del Pd, Enrico Letta: “la prima conseguenza diretta saranno i rovesci azionari e del costo dell’energia. Spesso e volentieri in questi momenti sui mercati borsistici c’è il panico. Servono nervi saldi. Il governo sta guidando nella giusta direzione, l’obiettivo è evitare che l’isteria dei mercati si estenda nel tempo”, ha aggiunto il segretario del Pd Letta.
“Quello della Russia all’Ucraina è “un attacco ingiustificato” che richiede “una risposta coesa e unitaria dalla Ue”, ha dichiarato Giuseppe Conte dei 5S.