Ucraina: stop ai corridoi umanitari e scambio di accuse con la Russia. Negoziati tra un paio di giorni
Dopo una tregua tradita annunciata e poi non mantenuta dalla Russia, Mikhail Podolyak, consigliere dell’ufficio del presidente ucraino Zelensky, ha fatto sapere che il terzo round dei negoziati tra Russia e Ucraina si terrà “entro i prossimi due giorni”. Dunque prenderebbe corpo uno slittamento del prossimo incontro che in precedenza era stato previsto entro questo weekend. Podolyak ha chiarito che non sono previsti cambiamenti nella composizione della delegazione ucraina.
La dichiarazione in questo senso, sembra smentire la notizia circolata in queste ore dell’uccisione di un componente della delegazione ucraina per alto tradimento. Si tratterebbe del banchiere Denis Kireev, che aveva preso parte alla prima delegazione negoziale ucraina a Gomel. Contro di lui gli 007 ucraini avrebbero raccolto numerose prove del tradimento, comprese diverse conversazioni telefoniche. La notizia, che non ha avuto ancora una conferma ufficiale, è stata diffusa anche dall’agenzia di stato ucraina Unian, ma al momento resta un giallo.
Rinforzi per la Eurofor arrivati in Bosnia–Erzegovina. L’invio dei rinforzi militari per la missione militare dell’Unione europea nel Paese balcanico, sono stati decisi a titolo precauzionale per far fronte a eventuali pericoli di instabilità derivanti dal peggioramento della situazione di sicurezza sul piano internazionale. Subito dopo l’avvio dell’operazione militare russa in Ucraina, Eurofor aveva annunciato l’arrivo in Bosnia-Erzegovina di un contingente di circa 500 militari.
Putin: “una no-fly zone sull’Ucraina sarebbe una dichiarazione di guerra”. Il presidente russo Vladimir Putin alza i toni e sottolinea la decisione di imporre una no-fly zone sull’Ucraina da parte di qualsiasi Paese sarebbe equivalente ad una dichiarazione di guerra. “Ogni mossa in quella direzione sarebbe da noi considerata una partecipazione al conflitto armato”, ha ribadito il capo del Cremlino durante un incontro con Aeroflot che, ha sospeso tutti i voli a partire dall’8 marzo.
Nuovo appello della Cina per la pace. Pechino per bocca del ministro degli Esteri cinese, Wang Yi incoraggia Russia e Ucraina a portare avanti negoziati diretti. Durante un colloquio telefonico con il segretario di Stato Usa, Antony Blinken il ministro ha fatto intendere che “il negoziato potrebbe non andare liscio, ma la comunità deve continuare a cooperare e a sostenerlo”. Dunque dalla Cina, arriva l’esortazione a Stati Uniti, Nato, Unione Europea e Russia ad avere “dialoghi paritari”, ad “affrontare le contraddizioni e i problemi accumulati nel corso degli anni”, con un riferimento particolare all’allargamento verso est della Nato che ha avuto un “impatto negativo” sulle preoccupazioni di sicurezza della Russia. Pechino infine, chiede un meccanismo di sicurezza europeo che sia “equilibrato, efficace e sostenibile”.
Manifestazioni contro la guerra in tutto il mondo. In queste ore sono tantissime le piazze che si sono colorate di giallo e blu. Il blu leggero che richiama il colore del cielo e simboleggia la pace. Il giallo, che appartiene alle terre brulle della nazione, auspica e celebra la prosperità delle terre. Dall’Italia alla Svizzera e alla Croazia, passando per la Thailandia, ma anche per Londra, Parigi e Berlino, sono migliaia le persone che stanno manifestando per la pace. A Roma oltre 5omila in piazza con sonori cori contro la Nato che si sono levati durante l’intervento del segretario della Cgil Maurizio Landini in piazza San Giovanni.
Domani altra manifestazione a Roma, organizzata dall’Associazione Cristiana degli Ucraini in Italia. I manifestanti, dovrebbero essere circa 2mila e si sono dati appuntamento dalle 14 alle 15.30 in piazza della Repubblica e poi nuovamente dalle 16.30 alle 18 in piazza Madonna di Loreto, vicino a piazza Venezia.