8 marzo, i dati della violenza di genere: in aumento i ‘reati spia’
Centodiciannove donne uccise in Italia solo nel 2021, due in più del 2020, dieci in più del 2019. Numeri agghiaccianti resi noti oggi, otto marzo, in quella che si presenta come la data simbolica contro le discriminazioni e le violenze di genere in tutto il mondo, dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale della Polizia criminale.
Dall’analisi emerge che nel quadriennio 2018-2021 i femminicidi siano diminuiti del 16% (nel 2018 furono 141) ma al contempo sono cresciuti i cosiddetti ‘reati spia’: stalking, maltrattamenti e violenze sessuali. E le donne che hanno perso la vita negli ultimi due anni in esame, nella maggior parte dei casi, è stato per mano di partner o ex partner. Nei mesi di febbraio, maggio, ottobre e novembre del 2020 il 100% delle donne sono state uccise in ambito familiare-affettivo.
Per quanto riguarda i ‘reati spia’, rispetto al 2018 i dati del 2021 indicano un aumento per stalking del 18%, maltrattamenti contro familiari e conviventi (+ 30%) e violenza sessuale (+ 2%). Per i reati di stalking la maglia nera va alla Sicilia, seguita da Campania, Puglia e Calabria (36,59). L’incidenza di atti persecutori è invece minore in Veneto, Marche e Trentino Alto Adige.
“Numeri che – come indica la Criminalpol – confermano la necessità di riservare alla violenza di genere la massima attenzione, non solo nella prevenzione e nel contrasto, ma anche nel supporto alle vittime e nelle campagne informative mirate a rimuovere quegli ostacoli socio-culturali che, prevedibilmente, faranno sì che il fenomeno persista anche nel prossimo futuro”.