Ucraina, bombardato ospedale di Mariupol. Draghi: “Europa unita sull’accoglienza”
Oggi è il quattordicesimo giorno di conflitto tra Russia e Ucraina. La città di Mariupol è sotto il continuo attacco dei bombardamenti russi: un raid aereo russo ha distrutto un ospedale con reparti maternità e pediatrici, lo ha riferito su Facebook il capo dell’amministrazione militare regionale di Donetsk, mostrando in un video le immagini dei detriti. “La città è sotto attacco continua”, sottolinea il vicesindaco di Mariupol, Sergiy Orlov, parlando di 1170 persone uccise.
Mosca fa sapere che l’operazione militare speciale non mira a rovesciare l’attuale governo dell’Ucraina o distruggere la sovranità del Paese, ma a proteggere le Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk.
Il premier britannico Boris Johnson ha condannato con forza la notizia della distruzione in un raid russo di un ospedale a Mariupol, nel sud dell’Ucraina, dichiarando: “Ci sono poche cose più ignobili che prendere di mira i vulnerabili e gli indifesi. Il Regno Unito sta valutando un maggiore sostegno all’Ucraina per difendersi dagli attacchi aerei e Putin dovrà rendere conto per i suoi terribili crimini”.
Secondo il presidente del Consiglio Mario Draghi, finora sono arrivati in Italia 23.872 profughi in fuga dall’Ucraina. “L’Europa è unita sull’accoglienza, l’Italia farà la sua parte”, afferma il premier. “L’Ue ha reagito in modo unito, compatto e rapido all’ invasione dell’Ucraina, le sanzioni servono ad applicare la massima pressione sul governo di Mosca perché cessi le ostilità, la fermezza è essenziale per la sicurezza e l’impegno sul fronte delle sanzioni è stato attuato con coraggio e integrità e ringrazio il Parlamento, il ministero degli Esteri, degli Interni ma anche la Guardia di Finanza. Ci siamo impegnati per diversificare le forniture: aumentare il contributo da fonti rinnovabili resta l’unica strategia fondamentale nel lungo periodo, tutto quello che sperimentiamo ora è transizione. E dobbiamo investire sulla ricerca”.
Il cancelliere tedesco Scholz ha intanto risposto alla domanda sull’embargo Usa alle fonti energetiche russe, negato dalla Germania: “Le situazioni di partenza sono diverse e dunque pure le risposte”. In conferenza stampa col premier canadese Scholz aggiunge: “La Comunità internazionale non accetta le azioni della Russia in Ucraina. Quello di cui abbiamo bisogno è una tregua. Serve una soluzione diplomatica e non militare”. Scholz ha escluso un intervento militare così come aerei per difendere lo spazio aereo ucraino e si dice inoltre contrario ai Mig-29 da parte Nato a Kiev.