Ucraina, in Turchia l’incontro Lavrov – Kuleba. Ancora bombe a Karkiv
L’Ucraina entra nella sua terza settimana di conflitto. E lo fa dopo una notte di nuovi bombardamenti che ancora una volta hanno rotto la fragile tregua stabilita per i corridoi umanitari che hanno permesso, ieri, l’evacuazione di soli 35mila civili dalle città ucraine. Quattro persone, tra cui due bambini, sono morti in un attacco che ha colpito un edificio residenziale vicino alla città di Kharkiv mentre le autorità ucraine aggiornano il bilancio dell’attacco che le forze russe hanno sferrato ieri contro l’ospedale pediatrico di Mariupol: tre le persone rimaste uccise, tra cui una bambina. Attacco smentito da Mosca che parla di “fake news” e che ha provocato l’ira del presidente ucraino Volodymir Zelensky che è tornato ad accusare la Russia di “crimine di guerra” e “la prova definitiva che è in corso il genocidio degli ucraini”. L’Ucraina ha aperto sette corridoi umanitari, tra cui uno da Mariupol, per l’evacuazione dei civili.
Al lavoro intanto le diplomazie. E’ iniziato l’incontro tra i ministri degli esteri russo Serghei Lavrov e quello ucraino Dmytro Kuleba, ad Antalya, in Turchia. Per la prima volta al tavolo siedono esponenti dei due governi in conflitto, sotto l’egida e la mediazione del presidente Erdogan. Kiev si dice pronta ad “una soluzione diplomatica” e a discutere la richiesta russa di neutralità, ma non cederà “un solo centimetro” di territorio a Mosca che invece chiede che i colloqui tengano conto del fatto che “le repubbliche di Donetsk e Lugansk sono stati sovrani e indipendenti” e devono essere riconosciute come tali. Al vertice partecipa anche il capo della diplomazia di Ankara Mevlut Cavusoglu. In Turchia anche il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea). In giornata il presidente turco aggiornerà l’omologo Usa Joe Biden mentre la vicepresidente Kamala Harris è in Polonia.
L’Europa intanto prosegue nell’inasprimento delle sanzioni. Sarà un vertice del Consiglio europeo (al quale non parteciperà Mosca) a stabilire le azioni destinate a indebolire Russia e Bielorussia. L’Fmi nel frattempo approva aiuti per 1,4 miliardi di dollari a Kiev. Altre risorse all’Ucraina arriveranno da oltreoceano dopo il primo voto al Congresso americano per l’approvazione del budget che contempla anche 14 miliardi per Kiev.
E giorno dopo giorno va ancora allungandosi la lista delle aziende che lasciano la Russia in reazione all’invasione dell’Ucraina: le giapponesi Sony e Nintendo, ma anche le birre Carlsberg e Heineken, fino agli scavatori di Caterpillar. L’Eni sospende l’acquisto di petrolio russo.