Scivolano sul ghiaccio sul Grappa: gravi una donna di Caldogno e una veronese
Sono gravi le condizioni di due donne scivolate per diverse decine di metri sulla neve, una dopo l’altra, sul Monte Grappa. Si tratta di una 53enne di Caldogno (Vicenza) e una 57enne di Monteforte d’Alpone (Verona).
Il fatto è avvenuto nel territorio del Comune di Seren del Grappa (in provincia di Belluno), attorno alle 13.30 di domenica 13 marzo. Il Soccorso alpino di Feltre è stato allertato dalla centrale del 118 per l’incidente, accaduto lungo il sentiero 156 che dal Cason dei Lebi conduce a Malga Valpore di Cima, nella parte nord del Massiccio del Grappa.
Mentre stava camminando assieme ad amici, M.D. – la 57enne veronese – ha perso l’equilibrio cadendo sulla neve ghiacciata e si è fermata solo un centinaio di metri più a valle. Tentando di andare in suo aiuto, M.C. – la 53 anni vicentina – è scivolata a sua volta per una cinquantina di metri, sbattendo tra gli alberi.
A lanciare l’allarme sono stati i quattro compagni di escursione: individuato il luogo, l’elicottero di Treviso emergenza ha sbarcato con un verricello di 30 metri tecnico di elisoccorso ed equipe medica, per poi volare a imbarcare due tecnici del Soccorso alpino di Feltre in supporto alle operazioni.
Dopo aver verificato le condizioni della donna ruzzolata in basso, i soccorritori sono saliti da quella a monte, hanno appurato che era più urgente da trasferire, richiedendo immediatamente anche l’intervento dell’eliambulanza del Suem di Pieve di Cadore. Stabilizzata e imbarellata la donna è stata calata di 50 metri fin dove si trovava l’altra, in un punto più agevole per il recupero ultimato con il verricello tra la vegetazione dall’elicottero del Suem di Pieve di Cadore, subito volato all’ospedale di Treviso. Prestate le cure urgenti, la seconda ferita è stata issata a bordo dell’eliambulanza di Treviso emergenza e trasportata in ospedale. I due soccorritori di Feltre sono rientrati a piedi con i quattro compagni, mentre una squadra andava loro incontro in jeep, per poi accompagnarli al Rifugio Bocchette dove avevano le macchine.