Ucraina, spiragli di pace sempre più ampi. Lavrov: “siamo vicini a un accordo”
Spiragli di pace sempre più ampi nel conflitto russo-ucraino. Secondo Vladimir Medinskyil a capo della delegazione negoziale russa, Kiev si sarebbe detta disponibile a valutare uno status di ‘neutralità’ sul modello di Austria o Svezia. E‘ quanto riporta l’agenzia Interfax. “Sono in discussione tutta una serie di questioni relative alle dimensioni dell’esercito ucraino”, ha affermato Medinskyil. Il consigliere presidenziale ha poi sottolineato che la Russia vuole “la pace il prima possibile”, ma contemporaneamente “c’è bisogno di una Ucraina pacifica, libera, indipendente e neutrale”, che non faccia parte “di alcun blocco militare e fuori dalla Nato”.
A rafforzare la posizione di Medinskyil sono arrivate anche le parole di Sergei Lavrov: “Siamo vicini a un accordo su uno status neutrale dell’Ucraina e sulle garanzie per la sicurezza”, ha ribadito il ministro degli Esteri russo che ha confermato alla RBC, la volontà della Svizzera di intervenire nella mediazione. “Vengo periodicamente contattato da colleghi di altri Paesi, in particolare dalla Svizzera, che tradizionalmente si posiziona come un Paese dove si raggiungono compromessi e che è pronta a mediare”.
Nella notte anche il presidente ucraino Zelensky si era dimostrato cautamente fiducioso in una dichiarazione ai media. “Tutte le guerre terminano con un accordo”, ha detto Zelensky, ricordando come i negoziati fra le delegazioni di Mosca e di Kiev in corso siano “difficili, ma di fondamentale importanza”. “Mi dicono che le posizioni ai colloqui ora suonano più realistiche e c’è sicuramente spazio per compromessi” ha sottolineato il presidente ucraino che poi ha aggiunto: “abbiamo comunque bisogno di tempo perché le decisioni da prendere siano nell’interesse dell’Ucraina”.
Intanto è attesa per oggi alle 16 la decisione della Corte internazionale di giustizia dell’Onu che deve pronunciarsi sulla richiesta urgente dell’Ucraina affinché la Russia fermi immediatamente l’invasione. Secondo le accuse dell’Ucraina, la Russia cerca di giustificare la sua guerra accusando falsamente Kiev di genocidio nella regione del Donbass. Per questo l’Ucraina chiede che la Corte prenda misure urgenti e ordini alla Russia di “sospendere immediatamente le operazioni militari”.