Guerra Russo-Ucraina, Zelensky: “Compromessi per i quali non siamo pronti”. 902 civili uccisi
Il conflitto russo-ucraino è al suo venticinquesimo giorno. Dall’inizio della guerra almeno 902 civili sono stati uccisi e 1.459 feriti in Ucraina, per lo più vittime dei bombardamenti e degli attacchi missilistici. Lo ha riferito l’ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani. Si ritiene che il bilancio effettivo sia considerevolmente più alto poiché l’ufficio dell’Onu, che ha un ampio team di monitoraggio nel Paese, non è ancora stato in grado di ricevere o verificare i rapporti sulle vittime da diverse città gravemente colpite, tra cui Mariupol.
La vicepremier ucraina Olha Stefanishyna ha ribadito le accuse di genocidio contro la Russia e ha denunciato che donne ucraine sono state stuprate e uccise dai soldati russi. “Ogni singolo soldato che abbia commesso questo crimine di guerra – assicura la vicepremier – verrà chiamato a risponderne”. Annunciato intanto un accordo per 7 corridoi umanitari in Ucraina: nella regione di Donetsk il corridoio previsto sarà da Mariupol alla città di Zaporizhia. L’agenzia Unian ha riportato che a ieri sono circa 190 mila le persone evacuate attraverso i corridoi umanitari. Su Twitter l’Alto commissario Onu per i rifugiati Filippo Grandi scrive: “La guerra in Ucraina è così devastante che 10 milioni di persone sono fuggite dalle loro case. Il bilancio comprende sia gli sfollati interni, trasferiti in altre città dell’Ucraina, che i profughi che sono fuggiti all’estero”.
Intanto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel dichiara: “Vladimir Putin è voluto tornare alla Guerra Fredda, ma Ue e Nato non hanno mai minacciato al Russia. Abbiamo avuto dei contatti telefonici, regolari, col presidente russo. Noi sosteniamo l’Ucraina e non crediamo alle menzogne del Cremlino che sono alla base dell’aggressione. Intendiamo dirimere la controversia quanto prima per il bene dell’Europa. Putin si trova in una posizione di comando al Cremlino e volente o nolente – sottolinea Michel – è lui l’interlocutore dei negoziati. Dobbiamo mantenere la porta aperta”.
La ripresa dei negoziati online tra le delegazioni ufficiali di Russia e Ucraina è prevista per domani. Lo riporta il quotidiano ucraino Pravda ma la notizia non è stata ancora confermata dai russi. Il ministro degli Esteri turco Cavusoglu dice: “La Turchia ha assicurato che Russia e Ucraina hanno compiuto progressi nei negoziati per porre fine all’invasione e che sono vicine a un accordo. Certo, non è facile arrivare a un’intesa mentre la guerra è in corso. I civili – sottolinea il ministro – vengono uccisi, ma vorremmo dire che lo slancio negoziale sta progredendo. Ankara è in contatto con i team dei negoziatori dei due Paesi e sta svolgendo il ruolo di mediatore e facilitatore.
Ma il presidente ucraino, Zelensky, ha avvertito che ci sono “compromessi” che non possono essere fatti nei negoziati con la Russia. Alla domanda della Cnn riguardo le richieste di Mosca per fermare la guerra – come il riconoscimento della Crimea come parte della Russia, l’indipendenza delle repubbliche nel Donbass e la garanzia che l’Ucraina non farà mai parte della Nato – Zelensky ha ribadito: “Ci sono compromessi per i quali non siamo pronti come stato indipendente”. Zelensky ha detto poi di essere pronto a negoziare con il leader russo Vladimir Putin, ma ha avvertito che se i tentativi di negoziato fallissero, ciò potrebbe significare che la lotta tra i due Paesi porterebbe a una Terza guerra mondiale. “Sono pronto per le trattative con lui. Ero pronto negli ultimi due anni. E penso che senza negoziati diretti non possiamo porre fine a questa guerra”, ha affermato Zelensky.