Si chiude Hit Show, grande affluenza ma tante polemiche. Variati: “Mai più under16”
La mostra Hit Show è stata al centro delle polemiche e anche della politica nel corso del week end: iniziata in fiera a Vicenza sabato, si conclude oggi. Sabato e domenica la manifestazione dedicata alla caccia, al tiro sportivo e alla cinofilia venatoria è stata presa d’assalto da moltissimi appassionati, con code e rallentamenti sulle vie di accesso. Ad attenderli, 380 imprese su 41 mila metri quadrati di esposizione e un programma nutrito di eventi.
La politica a Hit Show. Ieri, in fiera a un convegno di Assoarmieri sulla legittima difesa, anche il segretario della Lega Matteo Salvini. Con lui, i candidati leghisti vicentini. Come racconta il Giornale di Vicenza, le dichiarazioni più “succose” Salvini le ha fatte a margine del convegno, parlando con i media: “Quando andremo al governo cancelleremo dal codice il reato di eccesso di legittima difesa. La difesa è sempre un diritto legittimo: all’interno della propria casa, della propria azienda, del proprio negozio, non si può aspettare di essere aggrediti per difendersi”. Fuori dalla fiera, tutti i visitatori ricevevano invece materiale elettorale del candidato di Fratelli d’Italia Sergio Berlato e voce nelle istituzioni della lobby dei cacciatori di Acv. Come a dire: qui i voti sono contesi.
Il nodo dell’accesso consentito ai bambini. Hit Show però ha creato non poche polemiche anche per altri motivi. In primis, per essersi confermata l’unica fiera del settore in Europa a consentire l’ingresso ai bambini. Sulla vicenda, che aveva sollevato polemiche già lo scorso anno, si era espresso il Consiglio Comunale di Vicenza, approvando una mozione. Senza successo, visto che, come ha affermato nei giorni scorsi la lista Vicenza Capoluogo, “non è stato fatto nulla per modificare il regolamento per i visitatori”. E infatti la manifestazione non ha previsto alcun limite di età, nessuna assunzione di responsabilità da parte degli organizzatori rispetto al divieto per i minori di maneggiare le armi esposte, delegandola agli accompagnatori e concedendo l’ingresso anche ai bambini under 6. La mancata modifica del regolamento è legata al non accordo con l’Ente Fiera, data la sua partecipazione al nuovo ItalianExhibition Group. “E’ grave che l’Amministrazione comunale di Vicenza non abbia fatto valere quanto indicato dal Consiglio Comunale” ha affermato Vicenza Capoluogo in una nota.
In merito il sindaco di Vicenza Achille Variati, ha affermato oggi in un’intervista a Repubblica: “Hit Show è una fiera importante, per l’economia del territorio, e di tutta Italia. Il patrocinio era doveroso. Ma qualcosa non ha funzionato e potremmo trarne le conseguenze. Con il sindaco di Rimini Andrea Gnassi alla prossima assemblea della società chiederemo il divieto di ingresso sotto i 16 anni nei padiglioni dove sono esposte armi da difesa”.
La questione dell’accesso ai bambini non è stata però l’unica polemica che ha accompagnato la manifestazione: c’è anche il tema della sempre maggiore diffusione delle armi leggere. La Rete Italiana per il Disarmo e l’Osservatorio sulle Armi Leggere ha tenuto sabato pomeriggio presso i Missionari Saveriani un convegno dal titolo “Legittima difesa e sicurezza: oltre la logica delle armi”, presente anche il noto giornalista d’inchiesta Rai Riccardo Iacona. “La gente non sa e non capisce che l’arma fa la differenza – ha spiegato il giornalista di Presa Diretta, che al tema ha dedicato un’approfondita inchiesta -. Se per Luca Traini fosse stato difficile procurarsi un’arma, forse non avrebbe dato vita alla sparatoria di Macerata”.
Infine, sabato pomeriggio non è mancata anche la protesta, fuori dalla fiera, del movimento 100% animalisti contro la caccia.