“Radici Future 2030”: il festival bassanese sulla sostenibilità diventa provinciale
Come collimare le esigenze di un territorio cresciuto sulle imprese con il rispetto dell’ambiente? Si tratta di un dibattito che usualmente vede questi due mondi messi fortemente a contrasto: l’industria viene infatti vista da molti come “la grande inquinatrice”. Il punto di incontro e confronto avviene a “Radici Future 2030”, il festival sulla sostenibilità, l’economia circolare e l’etica d’impresa.
Dopo la prima edizione nel 2021, l’evento di sensibilizzazione sulla sostenibilità di Confindustria Vicenza torna in quattro serate dal 27 al 30 settembre 2022 a Bassano ma assume quest’anno un rilievo provinciale. “Radici Future – racconta Andrea Visentin presidente del raggruppamento bassanese di Confindustria – sono due parole che descrivono il valore di un territorio fortemente legato alle sue radici e che però vuole guardare al futuro. Vogliamo capire come tradurre i nostri valori nella forma migliore per un futuro migliore per tutti e soprattutto sostenibile”.
“Se dobbiamo fare dei ragionamenti sul futuro – ha continuato Andrea Visentin ai microfoni di Radio Eco Vicentino (intervista ora ascoltabile in podcast) – bisogna avere la capacità e il coraggio di fare scelte non del tutto comode ma che danno maggiore valore nel medio/lungo termine: se non hai un faro che non punta in avanti rischi di perdere la rotta”.
Nasce così l’idea di sfruttare lo spirito d’impresa delle aziende vicentine ed incanalarlo nella ricerca di idee che migliorino la qualità della vita proteggendo l’ambente e di conseguenza garantendo così alle generazioni future una Terra sana e ospitabile. Il tutto, tenendo la barra sull’Orizzonte 2030, ossia i traguardi fissato dalle Nazioni Unite perché la sostenibilità diventi patrimonio condiviso.
“Abbiamo pensato – continua il presidente Visentin – a diverse iniziative volte a stimolare un salto culturale non solo per le aziende ma rivolto ad un territorio fatto prima di tutto di giovani e studenti, cittadini e imprese”. Radici Future 2030 ha già fatto in queste settimane i primi passi negli istituiti superiori con il “Progetto Education”, una serie di incontri gestiti da un esperto di sostenibilità del territorio che fornisce dei contenuti agli studenti online con lo scopo di stimolare gli alunni a ricercare un approccio critico verso i problemi e le situazioni legate alla crisi ambientale. “Partiamo dai 17 obiettivi delle Nazioni Unite – ha specificato Andrea Visentin – analizzandoli e portandoli ad un livello più comprensibile con attività e proposte più interessanti per la comunità”. A seguito delle masterclass gli studenti più interessati potranno poi collaborare direttamente con i dipartimenti dello sviluppo del prodotto delle aziende grazie a “Spring Eco Canvas” con il fine di stimolare un ragionamento tra studenti e industrie su come tramutare una produzione lineare in circolare ovvero come gestire un prodotto a fine vita.
Radici Future scenderà anche in piazza con il “Progetto Urban” tra i mesi di settembre ed ottobre. Si tratta di un’altra novità di questa edizione, che segnerà l’azione concreta del festival all’interno della città di Bassano del Grappa e l’attività principale di interazione con i cittadini. Una piattaforma sostenibile, circolare e inclusiva che, al fine della bella stagione, si sposterà al centro studi per essere disponibile tutto l’anno. Sarà poi avviato un progetto culturale dove diversi esperti con competenze ed esperienze diverse affronteranno in un dialogo aperto al pubblico vari argomenti legati alla salvaguardia dell’ambiente e alle politiche aziendali per un futuro più green.
“Il nostro obiettivo – conclude Andrea Visentin – è quello di proporre dei percorsi che dimostrano che è possibile avere dei risultati applicando delle azioni molto semplici ma dove il valore del risultato è immenso”.