Tregua in Ucraina per corridoi umanitari. Kiev intanto accusa Mosca: “Sparano proiettili al fosforo”
La guerra in Ucraina arriva al suo trentaseiesimo giorno. Il vice primo ministro ucraino, con un messaggio su Telegram, ha annunciato la disponibilità di Mosca ad aprire un corridoio umanitario da Mariupol. “Abbiamo ricevuto un messaggio dal Comitato Internazionale della Croce Rossa sulla conferma da parte della Russia di essere pronta ad aprire un corridoio umanitario dalla città con transito per Berdyansk” ha detto la vicepremier ucraina. Kiev ha quindi inviato 45 autobus verso la città.
Intanto nella notte l’esercito russo ha sparato proiettili al fosforo nella parte centrale della regione di Donetsk, ha così reso noto il capo dell’amministrazione militare regionale parlando di undici feriti portati in ospedale, dei quali quattro erano bambini. Il Pentagono segnala inoltre che le truppe russe si stanno spostando da Kiev e da Chernobyl verso la Bielorussia, ma che non c’è nessun spostamento di militari in Donbass.
La Cnn riferisce di un video pubblicato sui social media che mostra le truppe ucraine guadagnare terreno rispetto alle forze russe vicino alla città settentrionale di Chernihiv. Nel video girato nel villaggio di Sloboda, a circa 19 chilometri dalla città, si vedono un discreto numero di forze ucraine, un carro armato russo bombardato e in fiamme e per le strade un denso fumo bianco. Il villaggio è vitale per gli sforzi ucraini per rompere l’accerchiamento russo.
Gli spiragli per un accordo sembrano richiudersi mentre i colloqui dovrebbero tornare a distanza il 1° aprile: dopo i negoziati avvenuti in Turchia nei giorni scorsi, il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, ha infatti reso noto che i suoi omologhi di Russia e Ucraina potrebbero incontrarsi entro due settimane. Ma Zelensky non vuole scendere a compromessi: “Non vedo nulla di concreto dai colloqui”, afferma il presidente ucraino, che sulla de-escalation russa ribadisce di “non credere a nessuno”.
Serhiy Leshchenko, consigliere del Capo di stato maggiore ucraino, in stretto contatto col presidente Zelensky in una dichiarazione al Corriere della Sera ha detto: “Grazie all’Italia che assieme ad altri partner occidentali è pronta a garantire l’Ucraina nei negoziati con Mosca. Noi ci concentriamo sulla sicurezza dell’Ucraina, contro ogni possibile attacco nel futuro. Ringraziamo il premier Draghi – ha sottolineato Leshchenko – per aver detto, primo tra i leader europei occidentali, che l’Ucraina deve entrare come membro a pieno titolo nella Ue”.