Guerra Russia-Ucraina: gli Usa pronti a fornire a Kiev carri armati sovietici
La guerra tra Russia e Ucraina sta per entrare nel suo 39° giorno. Intanto, si apprende che il Pentagono ha stanziato altri 300 milioni di dollari di aiuti militari all’Ucraina, per aiutare Kiev a contrastare l’invasione russa. Stavolta però, oltre a missili guidati da laser, droni kamikaze e droni leggeri da ricognizione, l’amministrazione Biden si spingerà oltre.
Le anticipazioni del NYT. Secondo il New York Times, infatti, la Casa Bianca lavorerà con gli alleati per trasferire agli ucraini carri armati di fabbricazione sovietica da impiegare nel Donbass. Se il progetto andrà in porto, sarà la prima volta dall’inizio della guerra che gli Stati Uniti inviano tank in Ucraina.
Le parole del portavoce del Cremlino. Dmitry Peskov in un’intervista citata dall’agenzia Interfax ha detto: “Quando gli europei si riprenderanno dalla sbornia da bourbon americano, e quando realizzeranno finalmente che dovranno prendersi cura del futuro del nostro continente, Europa o anche Eurasia, ebbene allora arriverà il momento di rivedere i nostri rapporti e arrivare al dialogo, ma ciò non accadrà in una prospettiva di breve periodo”. Peskov in tal modo ha lasciato intendere che il dialogo tra Russia ed Europa potrà essere ripristinato ma ci vorrà del tempo.
In tutto questo proseguono gli attacchi aerei su numerose città ucraine tra cui Odessa e Leopoli. Il consigliere del presidente ucraino Zelensky, Podolyak spiega: “Le truppe russe si stanno ritirando rapidamente da Kiev”. Inoltre, si apprende che la Turchia è pronta a fornire navi per l’evacuazione di civili e feriti da Mariupol.
Il nuovo appello di Papa Francesco. Oggi il Pontefice ha detto: “Invoco una misura umana davanti all’aggressività infantile e distruttiva che ci minaccia, di fronte al rischio di una guerra fredda allargata che può soffocare la vita di interi popoli e generazioni”. Bergoglio citando l’ex esponente della Dc Giorgio La Pira ha aggiunto: “Questo è infantilismo dell’umanità che non è sparito ma riemerge prepotentemente nelle seduzioni dell’autocrazia, dei nuovi imperialismi, nell’aggressività diffusa”.