Falda a -20 metri: autobotti di Acque del Chiampo nelle contrade. Chiuse le fontane
L’assenza prolungata di precipitazioni sta creando varie criticità nell’Ovest Vicentino nella gestione del servizio idrico ed in particolare della distribuzione dell’acquedotto. Per questo Acque del Chiampo sta agendo su più fronti, con l’obiettivo di garantire l’efficienza dei servizi per utenze civili e industriali, nel rispetto dell’ambiente.
Secondo i dati contenuti nel Rapporto sulla risorsa idrica in Veneto di Arpav, nei primi sei mesi dell’anno le precipitazioni sono calate del 40 per cento rispetto alla media degli ultimi 30 anni. Un dato che a marzo è peggiorato ulteriormente segnando un -80% sulla media.
L’emergenza idrica ha determinato un abbassamento di ben 20 metri della falda cui attingono i pozzi di fondovalle, nonché una rilevante riduzione dell’apporto idrico dalle sorgenti montane e collinari.
Per compensare il calo registrato in particolare nei pozzi presenti ad Arzignano, Chiampo e Montorso, il gestore idrico è intervenuto nella rete di distribuzione e sta integrando l’approvvigionamento con autobotti nelle contrade Fongari e Salvadori ad Arzignano e nelle contrade Ortomani e Tonche a Marana di Crespadoro.
Il direttore generale della società, Andrea Chiorboli, ha inviato oggi una lettera ai sindaci dei dieci Comuni soci (Arzignano, Montecchio Maggiore, Lonigo, Chiampo, Brendola, Montorso Vicentino, Altissimo, San Pietro Mussolino, Crespadoro e Nogarole Vicentino) per chiedere “l’emissione dei necessari provvedimenti di competenza, finalizzati a limitare l’utilizzo dell’acqua per usi non essenziali, al fine di preservare l’uso potabile della risorsa idrica fornita dalla rete acquedottistica”.
Lo scorso 24 marzo il Comune di Lonigo ha già emesso un’ordinanza che impone agli utenti di tipo domestico di utilizzare l’acqua fornita dall’acquedotto esclusivamente per gli usi alimentari ed igienico-sanitari e ne vieta l’impiego per il lavaggio di cortili, piazzali e veicoli a motore e per il riempimento di vasche da giardino, fontane ornamentali e simili. Limita inoltre la possibilità di innaffiare orti e giardini esclusivamente alle ore notturne tra le 21 e le 7 del mattino successivo.
Dall’ultima settimana di marzo Acque del Chiampo ha anche chiuso 13 fontane pubbliche a Durlo e Campodalbero, nel territorio comunale di Crespadoro, per preservare la risorsa idrica ed il servizio di acquedotto.
La società sta inoltre monitorando costantemente tutte le sorgenti che alimentano i Comuni di Crespadoro, Altissimo, Nogarole Vicentino e San Pietro Mussolino e le località Conche, Pugnello e Calvarina ad Arzignano.
Per quanto riguarda la tutela dell’ambiente ed in particolare del fiume Fratta, in cui vengono convogliati i reflui depurati attraverso la condotta di Arica, Acque del Chiampo ha emesso un provvedimento urgente per ridurre i limiti per i cloruri e i solfati presenti negli scarichi delle attività produttive.
Acque del Chiampo lancia anche un appello agli utenti privati, invitandoli ad evitare sprechi, per quanto possibile, suggerendo otto consigli pratici per il risparmio idrico: non lasciare il rubinetto aperto quando ci si lava denti, mani o ci si fa la barba; scegliere di fare la doccia invece del bagno nella vasca; usare lavastoviglie e lavatrice a pieno carico; annaffiare le piante con l’acqua già usata per lavare frutta e verdura; chiudere il rubinetto centrale quando ci si assenta da casa per tanto tempo; controllare periodicamente rubinetti e sanitari e riparare subito le perdite; applicare il frangigetto al rubinetto per regolare e limitare il flusso; inserire nella cassetta del wc un regolatore per diminuire lo scarico. Si tratta di consigli fanno parte della campagna “L’acqua è preziosa, non sprecarla” di Viveracqua, il consorzio che riunisce i gestori idrici del Veneto a capitale pubblico.