Porti italiani off limits ai russi. Colloquio Putin-Principe arabo: rafforzamento delle relazioni bilaterali
Da domani i porti italiani saranno interdetti alle navi russe e il divieto varrà anche per le imbarcazioni che hanno cambiato bandiera dopo il 24 febbraio. E’ questa una misura contenuta in una circolare del Comando generale delle Capitanerie di Porto che recepisce la direttiva dell’Unione europea dell’8 aprile scorso con la quale sono state introdotte le ulteriori sanzioni nei confronti della Russia.
“Le navi che si trovano attualmente nei porti italiani dovranno lasciarli subito dopo il completamento delle proprie attività commerciali” si legge nella circolare. Il regolamento Ue 2022/576 dell’8 aprile ha modificato il precedente ed è stato inserito l’articolo 3 sexies bis che vieta l’accesso ai porti nazionali alle navi di bandiera russa, dopo il 16 aprile 2022. “Tale misura – aggiunge la circolare – si applica anche nei confronti delle navi che abbiano cambiato la propria bandiera, da russa a qualsiasi altra nazionalità, dopo il 24 febbraio 2022”. L’unica eccezione viene concessa alle navi che hanno bisogno di assistenza o di rifugio, che richiedono di poter accedere ai porti per motivi di sicurezza marittima o che hanno salvato vite in mare, sempre stando in linea con la normativa europea.
Mosca, invece, in risposta alle sanzioni contro funzionari della Federazione russa, ha vietato l’ingresso al premier Johnson, ai ministri degli Esteri e della Difesa britannici e ad altri 10 membri del governo del Regno Unito. Il presidente russo Vladimir Putin ha inoltre avuto una conversazione telefonica con il principe ereditario saudita Mohammad bin Salman durante la quale – secondo quanto riferisce l’agenzia Interfax citando il servizio stampa del Cremlino – le parti hanno espresso l’impegno per un ulteriore sviluppo delle relazioni bilaterali. Russia e Arabia Saudita sono i due Paesi leader dell’Opec+, organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio e gli Stati arabi fanno parte del fronte di Paesi che non hanno aderito alle sanzioni contro la Russia, di cui fanno parte Cina, India, gli Stati dell’America Latina e dell’Africa e Israele.