Covid, nuova variante identificata in Veneto. Mascherine al chiuso: si va verso il mantenimento
Un nuovo ricombinante della variante Omicron presente in Italia, e diverso da XE e XJ, è stato sequenziato nel laboratorio di genetica, citogenetica e diagnostica molecolare dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre (Venezia). E’ il primo identificato in Veneto e comprende porzioni delle sottovarianti di Omicron BA.1 e BA.2. ma con porzioni diverse del genoma.
Intanto le pillole anti-Covid arriveranno in farmacia. Lo ha confermato il direttore generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), Nicola Magrini, nel corso di una conferenza stampa. Le pillole antivirali, secondo il meccanismo della distribuzione per conto terzi, verranno acquistate dalle Asl che le renderanno disponibili nelle farmacie, e il cittadino potrà ritirare il farmaco direttamente lì, su prescrizione del medico di base.
Secondo il report della Federazione ospedaliera scendono sia i ricoveri nei reparti ordinari sia nelle terapie intensive, dove si registra un calo del 6,9%. Il nuovo rapporto della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) rileva inoltre che si riduce significativamente il numero dei pazienti pediatrici positivi al Covid in Italia: nella rilevazione del 19 aprile nei quattro ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria degli ospedali aderenti alla rete sentinella Fiaso si osserva un calo pari al 32%.
Sull’utilizzo delle mascherine il ministro della Salute Roberto Speranza frena sull’eliminazione dell’obbligo di indossarle al chiuso. “Valutiamo giorno per giorno, settimana per settimana e tante di queste valutazioni vanno ancora misurate – ha detto il ministro in un intervento televisivo -, ad esempio quella sulle mascherine al chiuso che in questo momento sono obbligatorie. Secondo me – ha sottolineato Speranza – sono e restano un presidio molto molto importante”.
Anche il presidente del Consiglio superiore di Sanità Locatelli ha detto: “Meglio mantenere l’obbligo di mascherina sui mezzi”. Gli fa eco il ministro dei Trasporti, Enrico Giovannini: “Quello che io noto è che c’è, giustamente visto che il virus circola ancora, un’attenzione degli individui che tendono ad autoproteggersi, soprattutto nei luoghi chiusi. In altre parti del mondo dove le mascherine erano utilizzate anche prima della pandemia, è un elemento di salute pubblica. Adesso vedremo cosa decideremo ma non c’è dubbio che purtroppo dobbiamo ancora tenere alcuni elementi di sicurezza perché il virus continua a circolare”.