Ancora offese a Zaia e alla Lega: sede del partito imbrattata a Vicenza
“Zaia traditore boia nazista”. “Il vax uccide”. “GP=nazismo”. E ancora: “Obbligare, segregare, discriminare è nazismo criminale”. Sono queste alcune delle scritte vandaliche di colore rosso apparse a Vicenza sui muri, per terra e sull’ingresso della sede della Lega, in via dell’Orificeria a Vicenza. Insulti e offese firmati con la “W” contenuta in un cerchio, simbolo del movimento eversivo “ViVi” diffuso sul social e in particolare su quello di messaggistica Telegram.
Alza ancora il tiro il movimento no-vax, con un attacco che fa seguito a quello dei giorni scorsi alla sede di Azienda Zero della Regione, a Padova. Al quale aveva risposto con un duro post su Facebook proprio il segretario della Lega di Vicenza città, Matteo Celebron, che ribadiva come “minacce e violenze non possono essere né tollerate né giustificate” e che era stato duramente attaccato con centinaia di commenti.
E mentre la Digos indaga, si segnalano le prese di posizione di Giuseppe Pan e Milena Cecchetto (Intergruppo Lega-Liga Veneta in Consiglio Regionale): “Ancora minacce e offese contro il presidente Zaia e anche in questo caso, come già accaduto la scorsa settimana a Padova, vergate nel cuore della notte, dimostrando l’assenza di coraggio nell’uscire allo scoperto. Ci auguriamo, però, che le telecamere abbiano registrato tutto, in modo tale da rendere nota l’identità di chi preferisce creare paura nascondendosi dietro una sigla e un collettivo ‘no vax’. Noi continuiamo ad appoggiare il nostro presidente e i suoi sforzi per la sicurezza sanitaria di tutti i veneti”.
“Siamo di fronte a persone che non sanno con chi prendersela e che arrivano a negare la scienza e l’evidenza pur di vedere confermate le loro assurde teorie complottiste. Speriamo che, proprio come già accaduto a Padova, le forze dell’ordine riescano a risalire ai responsabili di questo vile gesto, dando un nome e un volto a chi, proprio come i leoni da tastiera, non ha il coraggio di esprimere le proprie opinioni alla luce del sole, argomentandolo con tesi valide. Il dissenso è legittimo, ma la violenza non può mai essere tollerata”, concludono Pan e Cecchetto.
“Rammarico e indignazione” anche da parte del deputato vicentino Germano Racchella: “Questo clima d’odio fa male a tutti e non è più accettabile, sono azioni che qualificano chi le fa e che vanno punite e stigmatizzate da tutti. senza bandiera ne’ colore politico”.