Occupazione del suolo pubblico, plateatici gratuiti per tutto il 2022
E’ una notizia che sicuramente rincuora gli esercenti di Schio dopo due anni molto difficili a causa della pandemia. Crisi che si è prolungata, e pare durerà ancora a lungo, a causa degli aumenti delle bollette e delle materie prime, con la conseguente riduzione dei margini che gli imprenditori applicano sui servizi offerti nei propri locali. Per questo motivo la giunta comunale, guidata dal sindaco Valter Orsi, ha deciso di esentare il pagamento del canone di occupazione del suolo pubblico per bar, ristoranti e altri pubblici esercizi per tutto il 2022. C’è anche il via libera all’ampliamento a costo zero degli spazi esterni delle attività che ne faranno richiesta, un segnale importante nei confronti di chi sta vivendo momenti difficili. Una decisione che, da una parte vuole lanciare un messaggio importante ai propri esercenti, mentre dall’altra peserà per circa 30 mila euro sulle casse comunali.
“Come avevamo annunciato alla fine dello scorso anno, abbiamo deciso di prorogare per tutto il 2022 questa agevolazione in modo da favorire concretamente gli operatori che hanno subito pesanti perdite economiche a causa delle conseguenze del Covid – dice il Sindaco Valter Orsi -. Si tratta di una misura che fino al 31 marzo 2022 era supportata dal Governo attraverso i vari decreti che si sono susseguiti nel tempo. Con la fine dello stato di emergenza, però, abbiamo ritenuto doveroso non privare di questa esenzione i pubblici esercizi e intervenire come Amministrazione. Si tratta, dunque, di un ulteriore sforzo che riteniamo necessario per sostenere le attività cittadine”.
La proroga dell’esenzione del pagamento del canone di occupazione del suolo pubblico per il 2022 era già in programma alla fine dello scorso anno a prescindere dai termini dello stato di emergenza, in quanto la giunta Orsi aveva condiviso con Ascom Confcommercio e Cuore di Schio un’analisi sulla situazione dei pubblici esercizi scledensi. Con questa proroga si stimano minori entrate derivanti dalla perdita di gettito per circa 30mila euro. L’amministrazione comunale scledense fa sapere che “chi farà richiesta di assegnazione o di ampliamento di spazi esterni dovrà sostenere solo le spese delle marche da bollo e dei diritti di istruttoria per le relative pratiche”.