Via libera del Cdm al decreto aiuti: interventi per 14 miliardi. Il M5S non vota
Via libera del Consiglio dei ministri al ‘dl aiuti ed energia’. “Nel clima di grandissima incertezza che c’è, il governo fa il possibile per poter dare la direzione“, ha detto il premier Draghi nell’illustrare il decreto da oltre 14 miliardi di euro, quasi il doppio rispetto alla cifra di cui si era parlato per giorni. Al voto non ha preso parte il M5S, in dissenso sulla norma che apre al termovalorizzatore nella città di Roma.
Nel testo sono presenti misure per le famiglie con redditi più bassi, per le imprese energivore e per continuare sulla strada dell’emancipazione dal gas russo. “Un provvedimento molto articolato” spiega il capo del governo che “ha l’obiettivo di difendere il potere di acquisto delle famiglie, dei più deboli e la capacità produttiva delle imprese”. “I provvedimenti presi – aggiunge Draghi- affrontano il caro-vita, l’accelerazione dei prezzi dipende in larghissima misura dai prezzi dell’energia. E questo significa che si tratta di una situazione temporanea che va affrontata con strumenti eccezionali”.
Con il decreto aiuti arriva un contributo una tantum da 200 euro per dipendenti e pensionati fino a 35mila euro di reddito. Un bonus di sostegno che riguarda 28 milioni di italiani e che sarà attivo da giugno-luglio, “non appena tecnicamente possibile” come riferisce il ministro dell’Economia Daniele Franco.
Istituito anche un fondo per supporto a studenti e lavoratori sui trasporti pubblici che consente uno sconto sugli abbonamenti. Le misure spaziano poi dagli aiuti alle imprese più colpite dalla guerra a norme per adeguare i costi degli appalti pubblici, per far fronte agli aumenti eccezionali dei materiali, alla proroga del taglio delle accise sui carburanti fino all’allungamento dei termini per accedere al Superbonus per le villette. Tutto questo è reso possibile anche grazie all’aumento della tassa sugli extra-profitti realizzati dalle grandi aziende energetiche che sale dal 10% al 25%.