Peste suina, zona rossa a Roma. Provvedimenti anche in Piemonte e Liguria
I casi di peste suina che sono stati individuati a Roma, ma anche in Piemonte ed in Liguria, hanno preoccupato le autorità sanitarie ora pronte a prendere provvedimenti. Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha annunciato che è in arrivo “un piano di eradicazione del virus della peste suina africana che prevederà anche l’abbattimento selettivo di alcuni capi di cinghiali”. Per quanto riguarda Roma, Costa ha anche aggiunto che tra oggi e domani è in arrivo la firma di “un’ordinanza del commissario straordinario che istituirà la zona rossa di Roma e regolamenterà le restrizioni e le attività che si potranno svolgere all’interno dell’area”. Per Liguria e Piemonte, Costa ha spiegato che questa settimana inizieranno le operazioni per la messa a terra delle recinzioni per contenere il virus.
Nessun pericolo per l’uomo. Durante un’intervista, il sottosegretario alla Salute ha spiegato che la peste suina non rappresenta un rischio per la salute dell’uomo né di quella degli animali domestici. Tuttavia, ha detto Costa, “dobbiamo mettere in atto tutte le misure che ci permettono di contenere il virus, perché mette a rischio un comparto economico particolarmente importante per il nostro Paese, quello suinicolo, che fattura oltre sette miliardi”. Inoltre, è necessario riportare i cinghiali, ormai in sovrannumero, al loro habitat naturale e che ne deve essere ridotto, in maniera sensibile, anche il numero.
La peste suina non è un affare solo italiano. Ad occuparsene ora è anche l’Unione Europea che, nella decisione di esecuzione 2022/746, scrive che “l’Italia deve provvedere a istituire “immediatamente una zona infetta in relazione alla peste suina africana che comprenda varie aree del comune di Roma”.