Le Fiamme Gialle vicentine individuano un evasore al giorno: via 280 mila euro al consulente
Stavolta tocca a un consulente per la compravendita di terreni e lotti di vario genere la “visita” della Guardia di Finanza, che ha raccolto documentazioni contabili e commerciali scovando un buco da oltre mezzo milione di euro e richiesto il sequestro di beni per 280 mila euro. Attraverso il decreto di sequestro preventivo firmato da un giudice della Procura della Repubblica l’istanza è stata accolta nei giorni scorsi ed è divenuta esecutiva.
La verifica sui conti del consulente di Vicenza risale all’anno 2019 ed era mirata al controllo sugli anni d’imposta 2016/2017, biennio in cui il libero professionista – per ora non sono state rese note informazioni sulla sua identità – non avrebbe versato le rate dovute alle casse pubbliche, risultando quindi (almeno allo stato attuale) un nuovo evasore totale.
Solo di ieri la notizia di un caso analogo per il tipo di denuncia, l’importo complessivo di beni sottoposti a sequestro ai fini della definitiva confisca, e il territorio vicentino come cornice degli affari economici condotti in maniera non lecita, fermo restando l’esito finale delle indagini fino al giudizio e l’eventuale condanna. Il riferimento è alle azioni poste in campo da un imprenditore del settore conciario attivo nella vallata del Chiampo.
Diverse invece le modalità di azione ricostruite nei dettagli dai finanzieri vicentini riguardo al consulente amministrativo della città berica, che avrebbe omesso – deliberatamente o per banale “dimenticanza” non muta il quadro complessivo e la responsabilità in capo – di versare i contributi di imposta di Iva e Irpef, rispettivamente per le somme di 111 e 173 mila euro, denaro che lo Stato, attraverso gli organi di giustizia, si riserva di “prelevare” direttamente attraverso la confisca salvo diversa soluzione.