Informativa a Senato e Camera di Draghi. Focus su crisi umanitaria, alimentare ed energetica
Informativa al Senato e alla Camera del premier Mario Draghi sulla guerra in Ucraina. Il presidente del Consiglio ha fatto il punto sullo stato del conflitto sul campo, poi ha focalizzato “sulle conseguenze del conflitto dal punto di vista umanitario, alimentare e strategico, ma anche sullo sforzo italiano di sostegno all’Ucraina, sulle sanzioni nei confronti della federazione russa, sulle iniziative negoziali in corso, sull’azione del Governo in tema di diversificazione delle forniture energetiche e di aiuto alimentare ai paesi più vulnerabili”.
Proprio per impedire l’aggravarsi della crisi umanitaria Draghi ha ribadito che bisogna “raggiungere prima possibile un cessate il fuoco e far ripartire i negoziati: è la posizione dell’Italia, dell’Ue e che ho condiviso con Biden”. Il costo dell’invasione russa in termini di vite umane è terribile – ha aggiunto Draghi -. La scorsa settimana sono state ritrovate fosse comuni anche a Kiev. L’Italia ha offerto sostegno per indagare sui crimini di guerra”. Citando poi le espulsioni dei diplomatici italiani decise dal Cremlino e avvenute mercoledì, Draghi le ha definite “un atto ostile che però avviene dopo espulsioni di diplomatici russi da parte di Paesi europei”.
Sul fronte dei negoziati Draghi ha affermato che “l’Italia si muoverà con i partner europei e gli alleati per ogni possibilità di mediazione, ma sarà l’Ucraina e non altri a decidere quale pace accettare, una pace senza Ucraina non sarebbe accettabile”. E’ essenziale mantenere canali di dialogo con la Federazione russa e solo da questi canali di dialogo con la Federazione russa ed è solo da questi canali che potrà emergere una soluzione negoziale”.
Il premier italiano ha quindi ribadito che l’Italia appoggia con convinzione la richiesta di adesione alla Nato di Svezia e Finlandia e Draghi a luglio ha in agenda un vertice Italia-Turchia ad Ankara per fare il punto sulle prospettive negoziali e sui rapporti bilaterali tra i due paesi.
La guerra e il contraccolpo energetico. “Le stime del governo – ha detto Draghi- indicano che potremmo renderci indipendenti dal gas russo nel secondo semestre del 2024: i primi effetti di questo processo si vedranno già alla fine di quest’anno. Durante la mia visita a Washington ho condiviso con il presidente Biden la strategia energetica italiana e siamo d’accordo sull’importanza di preservare gli impegni sul clima che l’Italia intende mantenere”.
Sul cammino delle rinnovabili pesa l’ostacolo ‘burocrazia’. Per “diversificare i nostri fornitori ci siamo mossi rapidamente” con l’obiettivo “di incrementare le forniture di gas naturale di cui abbiamo bisogno come combustibile di transizione”, ma anche per “aumentare la produzione di rinnovabili”. C’è la “massima determinazione per eliminare i limiti burocratici alle rinnovabili per distruggere le barriere agli investimenti”.