Peste suina, allevamenti veneti a rischio. Coldiretti: “E’ indispensabile abbattere i cinghiali”
Dopo Piemonte e Liguria anche il Lazio scopre il contagio da peste suina. Il caso riscontrato a Roma aumenta la preoccupazione e mette i suinicoltori veneti in allarme, se la diffusione riscontrata finora è geograficamente distante significa che il Veneto, al quarto posto nella produzione italiana con il 6,8%, potrebbe essere raggiunto presto dal virus portato dai cinghiali. Secondo Coldiretti è fondamentale l’abbattimento del mammifero per evitare di mettere a rischio i 29 mila allevamenti italiani.
Oltre alle misure di protezione, di progettazione di idonee recinzioni ed all’adozione di tutte le indispensabili misure di biosicurezza, secondo Coldiretti è necessario un cambio di passo nella gestione dell’emergenza e nuovi rapidi interventi per l’abbattimento ed il contrasto di questi animali selvatici. La Peste Suina Africana mette a rischio la sopravvivenza di 29 mila allevamenti ed un intero comparto strategico, che genera un fatturato di 20 miliardi di euro l’anno e garantisce occupazione per circa centomila persone nella filiera suinicola.
Il presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini ed il consigliere delegato di Filiera Italia Luigi Pio Scordamaglia hanno scritto al presidente del Consiglio Mario Draghi ed ai Ministri competenti delle Politiche agricole alimentari e forestali, della Salute e della Transizione ecologica, in occasione dell’avvio della macellazione dei suini presenti dopo la definizione della zona rossa a Roma. “Siamo basiti che nel Lazio – sostengono Prandini e Scordamaglia – occorrano altre tre settimane per partire con gli abbattimenti selettivi, anche per difendere l’immagine di Roma e dell’Italia nel mondo”.
“Stiamo già oggi vedendo calare le nostre esportazioni, dando un vantaggio competitivo per le imprese del settore dei Paesi terzi e riteniamo inevitabile – chiedono Prandini e Scordamaglia – lo stanziamento di nuove forme di sostegno al fine di garantire un’efficace strategia di contenimento ed evitare la catastrofe che porterà a costi superiori ad 1,4 miliardi di euro solo per l’indennità di abbattimento dei suini, secondo le stime del Ministero della Salute e Ismea. È auspicabile, infine – concludono i presidenti di Coldiretti e Filiera Italia – che al Commissario per l’emergenza vengano assegnati strumenti utili a raggiungere l’obiettivo di salvaguardare con efficacia la filiera, provvedendo al contenimento del virus di peste suina africana poiché gli interventi preventivi e immediati a livello regionale e nazionale non sono più rinviabili”.